Poco più di un’ora di attacco coordinato contro le forze dell’ordine a protezione del cantiere della Tav tra i boschi a San Didero. Una cinquantina di attivisti No Tav hanno lanciato bombe carta e artifici pirotecnici. La Polizia ha risposto con lacrimogeni e idrante.
Hanno scelto la vigilia della marcia dell’8 dicembre, a loro dire pacifica, annunciata da tempo in Valsusa per esprimere ancora una volta tutto la contrarietà alla realizzazione dell’alta velocità Torino-Lione. Tutt’altro che una serata pacifica invece questa sera al cantiere di San Didero. Un assalto violento quello della frangia più dura degli attivisti No Tav contro le forze dell’ordine che si aspettavano l’azione dura del gruppo.
E’ successo tutto attorno alle 22.30, circa un’ora di guerriglia coordinata: una cinquantina di attivisti No Tav guidati probabilmente da esponenti anarchici di Askatasuna. Molto spesso regista delle manovre più dure contro la realizzazione dell’alta velocità in quella parte del Piemonte tra le valli.
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Un assalto con pietre, bombe carta, razzi ed altri artifici pirotecnici. La polizia ha risposto con l’uso dell’idrante e anche lancio di lacrimogeni nel tentativo di far disperdere il gruppo. Azioni continue e coordinate da due lati, quello della cava è quello dell’autostrada, a ridosso del cantiere di San Didero. Un carabiniere ferito lieve, prognosi di sette giorni. Già da oggi gli investigatori provvederanno alle analisi dei filmati, indagini approfondite nel tentativo di identificare gli appartenenti al gruppo di violenti.
Stasera tra gli antagonisti presenti all’attacco anche soggetti arrivati da fuori il Piemonte, le zone sono Roma, Milano e altre ancora. Dopo oltre un’ora di assalto la cinquantina di soggetti travisati a volto coperto hanno terminato l’azione. Alcuni gruppetti sono rimasti per un pò nei boschi.
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L’attacco di questa sera precede la marcia popolare da Borgone a San Didero, dell’8 dicembre e che dovrebbe invece essere pacifica. Così hanno annunciato i leader del movimento No Tav. Hanno sottolineato come alla marcia, giunta alla sedicesima edizione, ci saranno solo i valsusini, gli abitanti della valle e i loro amministratori. Non saranno invece presenti altri gruppi no pass o no vax. I militanti prendono le distanze dai contestatori del passaporto sanitario poiché il loro obiettivo della protesta non ha nulla a che fare con quella dei No Tav.
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