Gli Stati Uniti non invieranno funzionari governativi alle Olimpiadi invernali di Pechino. Lo ha deciso la Casa Bianca per boicottare diplomaticamente il paese asiatico e fare pressione sulla Cina per le violazioni dei diritti umani. Agli atleti americani sarà comunque permesso di gareggiare.
Il boicottaggio è stata una risposta alle violazioni dei diritti umani nello Xinjiang. “Questo boicottaggio non significa che sia la fine delle preoccupazioni che solleveremo sulle violazioni dei diritti umani“. ha detto la portavoce della Casa Bianca Jen Psaki. “Riteniamo comunque che il nostro sia un messaggio chiaro”.
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L’annuncio è arrivato settimane dopo che il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, aveva affermato di stare prendendo in considerazione un boicottaggio diplomatico dei Giochi invernali di febbraio. Una rottura con una tradizione, quella di utilizzare una delegazione per mostrare sostegno agli atleti americani e al paese che ospita le Olimpiadi.
A far pendere l’ago della bilancia verso il boicottaggio la vicenda della tennista Peng Shuai
La decisione definitiva è stata presa dopo che la star cinese del tennis Peng Shuai è sparita per tre settimane dopo aver denunciato molestie sessuali da parte di un ex alto responsabile del Partito Comunista. Una vicenda che ha scosso l’opinione pubblica americana.
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Non si è fatta attendere la risposta cinese “Se gli Stati Uniti insistono nell’andare sulla propria strada adotteremo sicuramente contromisure risolute. Le Olimpiadi Invernali non possono essere il palcoscenico per una provocazione politica“, ha affermato il portavoce Zaho Lijian