Afghanistan, nuove decreto del Governo talebano sui diritti delle donne: non dovranno più essere considerate “proprietà” e dovranno acconsentire al matrimonio.
Una vera e propria boccata d’ossigeno per le donne afghane. A seguito delle pressioni della comunità internazionale, il Governo talebano ha emanato venerdì 3 dicembre un decreto sui diritti delle donne. Il nuovo provvedimento stabilisce che da adesso in poi non possano più essere considerate “proprietà” e dovranno dare il loro consenso al matrimonio. “Una donna non è una proprietà, ma un essere umano nobile e libero. Nessuno può darla a nessuno in cambio della pace o per porre fine dispute”, si legge nel decreto del Governo talebano diffuso dal portavoce Zabihillah Muhajid.
Provvedimento da considerare, in ogni caso, deficitario poiché non da risposta alle principali preoccupazioni della comunità internazionale circa la possibilità per le donne di lavorare o accedere a qualsiasi struttura al di fuori della casa o dei luoghi di istruzione.
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Afghanistan, i divieti imposti alle donne fino a oggi
Durante il loro precedente governo, dal 1996 al 2001, i talebani avevano vietato alle donne di uscire di casa, se non in presenza di un parente maschio (sempre coprendo il volto). Inoltre era impedito loro di frequentare i luoghi d’istruzione. Situazione parzialmente diversa al momento, secondo l’attuale Governo, a seguito dell’apertura di centri e scuole superiori per ragazze.
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La comunità internazionale ha congelato decine di miliardi di fondi della Banca Centrale destinati a spese per lo sviluppo, facendo dei diritti delle donne un elemento chiave di ogni futuro impegno con l’Afghanistan. Il Paese, in grave sofferenza per la crisi di liquidità a causa delle sanzioni imposte, rischia ora il collasso economico.