L’Unione Europea vara nuove sanzioni contro la Bielorussia. Nel mirino alti ufficiali dell’Esercito del paese guidato da Lukashenko, così come dirigenti della tv pubblica, magistrati e compagnie aeree.
Nuove sanzioni ad alti ufficiali dell’Esercito bielorusso, a dirigenti delle guardie di frontiera, a importanti funzionari del governo di Lukashenko, al direttore della tv pubblica di stato bielorussa e a magistrati. Le ha decise il Consiglio dell’Unione Europea, pubblicandole in Gazzetta Ufficiale poco fa, come raccontato dalla rappresentanza della Germania a Bruxelles. Le sanzioni sono riferite a nuove 17 persone fisiche e a nuove 11 persone giuridiche. A oggi sono coinvolte in totale nelle sanzioni contro Minsk 183 persone fisiche e 26 persone giuridiche.
Si tratta del quinto pacchetto di sanzioni contro il governo di Lukashenko, legate all’altissima tensione delle ultime settimane alla frontiera tra la Bielorussia e la Polonia. Coinvolte nel provvedimento della Ue anche compagnie aeree attive a livello internazionale (la bielorussa Belavia e la siriana Cham Wings Airlines) e tour operator come la bielorussa Oskartour. Ma anche società alberghiere quali la Hotel Minsk e la Hotel Planeta, che avevano pensato all’alloggio dei migranti prima che questi venissero inviati alla frontiera con Varsavia, oltre alla società di Istanbul Vip Grub, attiva su visti e passaporti.
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Bielorussia, anche gli Usa annunciano sanzioni
I colpiti dalle sanzioni saranno soggetti sin da subito al congelamento dei loro beni. Ai cittadini e alle società dell’Unione Europea, inoltre, sarà vietato mettere a disposizione fondi nei loro confronti. Le 183 persone fisiche coinvolte non potranno entrare o semplicemente transitare negli spazi dell’Unione.
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E non solo l’Unione Europea attacca Minsk. In una nota, la portavoce della Casa Bianca Jen Psaki ha infatti annunciato azioni anche da parte degli Usa, “in coordinamento con gli alleati e i partner per gli attacchi alla democrazia, ai diritti umani, alle norme internazionali e per la repressione“. Le sanzioni Usa alla Bielorussia sono anche pensate per contrastare “lo spietato sfruttamento da parte del regime di Lukashenko dei migranti vulnerabili da altri Paesi per orchestrare il loro traffico lungo i confini con gli Stati europei“, ha aggiunto Psaki.