Cresce il numero dei posti di lavoro. Istat: “A ottobre 35mila occupati in più, quasi tutti uomini”. Ma l’aumento del tasso di occupazione si conferma all’insegna del precariato: la maggior parte dei nuovi posti è a termine.
Cresce il numero dei posti di lavoro grazie alla ripresa dopo la crisi Covid-19. A ottobre 2021 l’Istat ha contato 22milioni 985mila occupati con un incremento di 35 mila unità rispetto a settembre e di 390mila rispetto a ottobre 2020. Una crescita, però, attribuibile quasi esclusivamente agli uomini (+36 mila), a fronte di un tasso di occupazione femminile che rimane sostanzialmente invariato.
Un altro dato che balza immediatamente all’occhio è quello relativo al precariato: la crescita dell’occupazione è trainata dal lavoro a termine. I 390mila occupati in più rispetto a ottobre 2020, rilevati dall’Istat sono il risultato di una diminuzione di 132mila lavoratori indipendenti e un aumento di 512mila dipendenti. Di questi 137 mila a tempo indeterminato e 384mila con contratto a termine.
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Lavoro, diminuiscono gli inattivi e crollano gli autonomi
Stando a quanto riportato dai dati Istat il tasso di occupazione cresce per tutte le fasce d’età (+1,2 punti percentuali). Rispetto a ottobre dello scorso anno cala sia il numero delle persone in cerca di lavoro (-139mila, il 5,6%), sia quello degli inattivi tra i 15 e 64 anni d’età (-425mila, il 3,1%).
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Rispetto ai periodo pre-Covid-19 oggi gli occupati sono quasi 200mila in meno. Altro dato rilevante è quello che riguarda il crollo del numero dei lavoratori autonomi rispetto a febbraio 2020. Meno di due anni fa erano 5,2 milioni, oggi poco più di 4,9 milioni.