Eitan tornerà in Italia con la zia e tutrice Aya Biran il 3 dicembre. Il bambino di sei anni, sopravvissuto alla tragedia del Mottarone, era stato rapito e portato in Israele. Autori del blitz il nonno Shmuel Peleg e dal complice Gabriel Alon Abutbul lo scorso 11 settembre.
Eitan, il bambino di sei anni unico sopravvissuto alla tragedia del Mottarone dello scorso 23 maggio, tornerà in Italia con la zia paterna Aya Biran il 3 dicembre. Partiranno da Tel-Aviv e atterreranno a Malpensa. Ad accoglierli all’aeroporto potrebbe esserci anche il sindaco di Pavia Fabrizio Fracassi. L’obiettivo, tuttavia, è di rispettare la privacy del bambino. E fare in modo che, una volta spenti i riflettori, possa riprendersi dai traumi subiti.
Due giorni fa la Corte Suprema israeliana ha rigettato il ricorso presentato dal nonno Shmuel Peleg, stabilendo che il piccolo dovesse fare ritorno a Pavia “entro 15 giorni”. Ossia entro il 12 dicembre. Secondo la sentenza Eitan è “vissuto in Italia quasi tutta la sua vita” e non lo si può allontanare dalla sua “residenza abituale“.
La Corte Suprema israeliana ha stabilito anche che Shmuel Peleg “non abbia fornito una motivazione valida per cui il ritorno in Italia possa provocare al piccolo un danno psichico o fisico” al nipote.
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Il bambino, dunque, crescerà a Travacò Siccomario, paese alle porte di Pavia, con la zia Aya Biran, lo zio Or Nirko e le due cuginette. La villetta degli zii non è distante dalla casa dove Eitan viveva con i genitori e il fratello, vittime dello schianto della funivia, dall’età di 6 mesi.
I legali della famiglia Biran Shmuel Moran e Avi Chimi hanno definito la decisione presa dalla Corte Suprema israeliana “legalmente, moralmente e umanamente corretta“. “Sebbene sia un sospiro di sollievo è la fine di un episodio sfortunato, e per lo più dannoso e inutile per il piccolo”, sottolineano i legali . “Eitan potrà ora tornare alla sua famiglia in Italia. Compresi i suoi nonni, i genitori del suo defunto padre, e a tutte le strutture da cui è stato tolto: mediche, psicologiche ed educative”, hanno spiegato i due avvocati.
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Infine sui Peleg: “Speriamo che ora, in considerazione delle loro azioni e delle conseguenze penali delle loro azioni, sapranno fermare le battaglie legali“, concludono i legali della famiglia Biran. Il nonno materno Schmuel Peleg, la nonna Esther Cohen e il complice Gabriel Abutul Alon sono tutti indagati dalla procura di Pavia per il rapimento del bambino.
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