Al via oggi il G7 di Londra, convocato d’urgenza per affrontare il problema della mutazione sudafricana del Covid 19. La variante Omicron sta terrorizzando il mondo e anche l’OMS ha lanciato un allarme globale. Cosa si sa di questa variante e quanto ci vorrà per capire qualcosa in più? In ESCLUSIVA al quotidiano online Free.it, il Prof. Giorgio Gilestro, neurobiologo dell’Imperial College di Londra spiega la situazione e eventuali misure da prendere.
I ministri della Salute dei 7 grandi, si riuniscono oggi a Londra per il vertice convocato d’emergenza dal premier inglese Boris Johnson. Si dovrà discutere della pericolosità della variante Omicron e delle misure di prevenzione da prendere di comune accordo. Sul tavolo la proposta di chiudere le frontiere per almeno due settimane. Intanto la variante Omicron è allo studio degli scienziati del mondo. In ESCLUSIVA al quotidiano online Free.it, il Prof. Giorgio Gilestro, neurobiologo dell’Imperial College di Londra, racconta così la situazione e eventuali sviluppi.
Professore l’Oms ha lanciato l’allarme e ha detto che la variante Omicron ha buone probabilità di diffondersi in tutto il mondo. Cosa pensa?
“L’allarme è più che giustificato. Ci sono almeno due fattori da tenere in considerazione, da un lato questa variante ha un numero impressionante di mutazioni di cui sappiamo già tanto, perché erano già state identificate come mutazioni che hanno la capacità di scappare a questo o a quell’anticorpo. Quindi questo è preoccupante. L’altro fattore secondo me ancora più preoccupante è poi sul territorio, la variante cresce a un ritmo vertiginoso. E ciò indica che effettivamente fa qualcosa che la Delta non è in grado di fare. Quindi, facendo due più due, è chiaro che l’ipotesi più realistica è che quello che sa fare è evadere il sistema immunitario e gli anticorpi”.
Secondo lei, chi ha già avuto il Covid potrebbe re-infettarsi?
“Dal punto di vista della trasmissione, ho pochi dubbi che la Omicron si trasmetta anche a persone che hanno una immunità pregressa. Quello che bisogna vedere adesso sono due cose. La prima è se si trasmette solo a chi ha già avuto il Covid, meno bene a chi ha fatto il vaccino. E’ una possibilità. Anche se non mi convince molto. Io penso che infetterà egualmente tutti. La seconda è la sintomatologia. Non c’è un motivo preciso che ci confermi ch la sintomatologia sia lieve”.
Quanto tempo ci vorrà per capire bene come si comporta questa variante?
“Per capire ogni cosa serviranno dei mesi. Ci vorrà circa una settimana per avere conferme in laboratorio sul fatto che questa variante effettivamente scappa ai vaccini e in che misura. Questi sono esperimenti che si fanno velocemente in provetta. Il lato positivo, quindi, è che sono rapidi, il lato negativi è che non ci dicono molto. Nel senso che se anche ci dicessero che la Omicron scappa molto o scappa poco, quel che conta è come si comporta sul territorio. Per vedere, quindi, come si agisce, il ritmo di crescita, avremo i primi dati tra due settimane. Ma una maggiore certezza la avremo tra tre/quattro settimane”.
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Si dice che i sintomi, però, siano lievi….
“Anche per questo ci vuole del tempo. Dirlo così è rischioso. Per la sintomatologia, ci vuole sempre un po’ di tempo affinché le persone si ammalino ed eventualmente finiscano in ospedale. E ci vuole tempo anche perché l’infezione passi dalle categorie più giovani a quelle più anziane. E quindi potrebbero volerci un paio di mesi per studiare a capire bene come agisce sul nostro sistema immunitario”.
I laboratori dell’Imperial College stanno collaborando con il governo inglese?
“Sì, il dipartimento di epidemiologia è in costante contatto con le autorità sanitarie britanniche e con il governo. Informeranno passo passo sulle analisi e sulle scoperte, così che si possano prendere provvedimenti, non solo nel Regno Unito ma in tutta Europa”.
Oggi proprio a Londra c’è il G7 d’emergenza per discutere della variante Omicron. Pensa che le chiusure dei confini degli Stati servano?
“Credo che servano a poco, soprattutto se non sono accompagnate da altri misure di prevenzione sul territorio. Inoltre, ritengo miope in questo momento testare solo i passeggeri proveniente da determinati Paesi. Bisognerebbe controllare tutti”.
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