Dopo che anche in Italia è stata individuata la variante omicron, i presidente delle Regioni temono i flussi incontrollati. La notizia della mutazione del Covid arrivata dal Sudafrica ha rigettato il mondo nel panico. Ha scombussolato i piani fatti finora. C’era il green pass rafforzato, certo, ma la notizia di Omicron ha accelerato le cose e gli scienziati studiano nuove misure.
I presidenti delle regioni chiedono di controllare i flussi di passeggeri in arrivo nel nostro Paese. Lo hanno chiesto, in particolare Nicola Zingaretti del Lazio e il campano Vincenzo De Luca. Il sindaco di Fiumicino ha imposto la mascherina obbligatoria in tutta l’aria circostante l’aeroporto romano. Lo stesso stanno facendo molti altri sindaci. Da ieri è in vigore l’obbligo di mascherina anche nel centro di Milano.
Intanto il governo starebbe pensando ad ulteriori misure anti-Covid mentre l’Iss sta monitorando minuto per minuto gli studi su questa nuova variante. “Sappiamo che è rapida nella diffusione, ma non sappiamo se sia capace di provocare una malattia grave. Il vaccino, ora più che mai, resta fondamentale, unito all’uso della mascherina”, ha detto Franco Locatelli. Il coordinatore del Comitato tecnico scientifico, in un’intervista al Corriere, ha detto che mai come ora l’attenzione “deve essere mantenuta al livello più elevato”.
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La domanda cruciale in questo momento è una sola: quanto Omicron può essere resistente ai vaccini? La risposta non arriverà che tra qualche settimana ma intanto la raccomandazione resta: vaccinarsi tutti, correre a fare le terze dosi. “La presenza di mutazioni nelle regioni della proteina Spike riconosciuta dagli anticorpi o dalle cellule T linfocitarie potrebbe ridurre parzialmente l’efficacia dei vaccini”, ha spiegato Locatelli. “Tuttavia, solo ulteriori valutazioni ci daranno una risposta fondata sull’evidenza“, ha aggiunto.
Nell’ultima settimana i contagi sono saliti ancora ed è stata la fascia tra i 5 e gli 11 anni quella maggiormente colpita. Intanto tra qualche giorno dovrebbe arrivare l’ok per i vaccini pediatrici. “Saranno disponibili qualche giorno prima di Natale e si procederà con un dosaggio che è pari a un terzo rispetto a quello degli adulti. Saranno somministrate due dosi a distanza di 3 settimane”, ha spiegato Franco Locatelli.
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