Nuovi sviluppi sulla vicenda di Eitan Biran, il piccolo sopravvissuto alla tragedia del Mottarone. Arrestato a Cipro Gabriel Abutul Alon, il paramilitare ritenuto complice del nonno nel rapimento del bambino.
Continua a far parlare la vicenda di Eitan Biran, il bambino di 6 anni unico superstite della tragedia del Mottarone nel quale morirono anche i suoi genitori insieme ad altre 14 persone. L’ex militare Gabriel Abutbul Alon è stato arrestato a Cipro: nei suoi confronti era stato emesso un mandato di arresto europeo. La Procura di Pavia lo ha accusato di aver aiutato il nonno di Eitan a rapirlo e portarlo, l’11 settembre, dall’Italia in Israele, a bordo di un volo privato partito da Lugano e atterrato a Tel Aviv.
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Gabriel Abutbul Alon fa il soldato di verntura lavora per la società di contractor BalckWater, impegnata accanto alle truppe regolari in vari teatri di guerra in tutto il mondo. Alon è stato arrestato a Limissol, dove abitava da qualche tempo, ed è sttao localizzato grazie al segnale del suo telefono.
Eitan Biran, arrestato il presunto complice del nonno
Il blitz del nonno e del suo complice è stato messo a segno durante un incontro autorizzato con Eitan. L’11 settembre il nonno aveva detto alla zia Aya Biran, sua tutrice legale, di voler portare il bambino a comprare dei giocattoli. Era andato a prenderlo nella casa di Trovacò, alle porte di Pavia, dove il bambino abitava con la zia e con la sua famiglia, ma non aveva seguito il programma previsto. Con un’auto noleggiata da Alon, aveva raggiunto Lugano e da qui si era imbarcato su un volo privato – costato 46mila euro – per Tel Aviv. Solo a quel punto aveva mandato un messaggio alla zia, dicendo: “Eitan sta bene, adesso è a casa”.
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Abbastanza perchè la Procura di Pavia indagasse il nonno e il complice, in concorso con la nonna materna Esther Cohen, del rapimento del minore. A distanza di quasi due mesi mese dal del bambino, il gip di Pavia Pasquale Villani ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare a carico del nonno e del complice, arrestato ieri a Cipro. Nei confronti di Schmuel Peleg, invece, pende un mandato di arresto internazionale, recapitato alle autorità di Israele, ma ancora non eseguito.