Naufragio sulla Manica, 27 vittime: tre bambini e donne incinte nel conto. Sgomento in Inghilterra, colloqui serrati con Parigi.
Caos nella Manica, naufragio mette in pericolo i migranti: 27 le vittime tra cui tre bambini e donne incinte. La maggioranza delle vittime, secondo quanto riportato dalle autorità francesi, sono curde di provenienza iraniana o irachena. La situazione è travagliata, alcuni trafficanti di esseri umani sospettati di avere un collegamento diretto con il naufragio. Indagini in corso aprono una falla ulteriore sul concetto e l’organizzazione rispetto al tema dell’accoglienza in Europa che dimostra di essere sempre più concreto.
Solo due i sopravvissuti alla tragedia: un iracheno e un somalo. Erano in ipotermia. Scattano anche i primi arresti da parte delle autorità, ma serve maggior consapevolezza della situazione: il Ministro degli Interni di Parigi, Gerald Darmanin, a muso duro. “I contrabbandieri sono criminali che sfruttano la miseria delle donne e dei bambini, persone bisognose in cerca di aiuto”.
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Naufragio sulla Manica: il computo delle vittime
A tal proposito i governi sono a colloquio: Inghilterra e Francia unite per trovare una quadra alla vicenda, ma ancor più indagare sulle procedure e le dinamiche di soccorso legate alla prima accoglienza: come gestire il problema dell’immigrazione e degli sbarchi. La questione resta aperta.
Nel frattempo il Sottosegretario con delega all’immigrazione Kevin Foster ha assicurato che “verrà fatta chiarezza sull’accaduto” e ha rinnovato i ringraziamenti ai colleghi francesi per la collaborazione alle indagini. Un’altra pagina chiaroscura in mezzo al mare si è compiuta sotto gli occhi increduli della politica e delle istituzioni. Intanto dall’opinione pubblica arriva il campanello d’allarme: “Non si può più aspettare”.