Nel primo anniversario della sua morte, Napoli ricorda e omaggia Diego Armando Maradona, morto a 60 anni il 25 novembre 2020. Quello che c’era con il capoluogo partenopeo era un legame viscerale che non si è mai spezzato. E Napoli non ha mai smesso di amare Diego. Ecco perché oggi sarà inaugurata una statua in suo onore. In ESCLUSIVA a Free.it Domenico Sepe, artista, scultore e autore dell’opera.
Questa statua di Maradona doveva essere presentata al pubblico già lo scorso luglio. Ma poi, alcuni screzi tra la società del Napoli e l’allora sindaco De Magistris ne avevano bloccato l’inaugurazione. E allora, quale giorno migliore per scoprire la nuova statua del Pibe de Oro? Nell’anniversario della morte di Maradona, Napoli commemora il suo mito. E in ESCLUSIVA Free.it ha parlato con Domenico Sepe, artista, scultore e autore dell’opera.
Cosa ti ha spinto a realizzare questa statua?
“Questa scultura per me simboleggia la mia infanzia, il mio legame con l’amore per il calcio. Il ricordo di Maradona mi riporta ai tempi in cui ero bambino e andavo allo stadio con mio padre. Adesso lui ha una malattia, non può esultare, non può sorridere. Quindi nasce come una forte spinta emozionale”.
Cosa rappresenta, invece, per la città questa tua statua?
“Per la città questa opera rappresenta il ritorno di Diego. Un ritorno metaforico anche se per tutti i napoletani e gli amanti del calcio Diego non è mai andato via. Oggi è come se Maradona tornasse nel suo stadio per un abbraccio con la sua gente e la sua città”.
Cosa succede oggi?
“Oggi non è una inaugurazione della statua che ho realizzato. Oggi è una commemorazione, nel senso che posizioneremo l’opera davanti all’ingresso del settore dei Distinti dello stadio. La scopriremo alle 13,30, esattamente l’ora in cui è morto Diego. E sarà a disposizione di tutti i tifosi fino alle 22. Poi però verrà rimossa, perché la sua collocazione definitiva è un’altra, ma sempre vicino al suo”.
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La sua famiglia ha saputo della statua che hai realizzato?
“Certo, hanno accettato e sono stati contenti. Oggi, infatti, ci sarà anche suo figlio Diego Armando Maradona junior. E poi ci saranno anche alcuni ex giocatori del Napoli di quegli anni, gli amici di Diego. Ovviamente ci sarà il sindaco, ci saranno gli assessori e tanti, tanti tifosi”.
Cos’è che lega così profondamente Maradona a Napoli?
“Maradona ha dato gioia alla città in un momento difficile per Napoli. Ci ha entusiasmato, amato. Ha unito Napoli in un periodo in cui c’erano grosse spaccature. Eravamo la sua gente e lui era uno di noi. Con lui avevamo la certezza di vincere e anche se non si vinceva, rimaneva la correttezza, il rispetto del gioco, dei tifosi. Pur nelle sue contraddizioni, ha sempre rappresentato, e lo fa tuttora, la speranza di riscatto”.
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