Le fiamme divampate nella Torre dei Moro a Milano, causa accidentale, sarebbero partite da un mozzicone di sigaretta ancora acceso e gettato dall’alto. È scritto nella relazione dei vigili del fuoco sulle ipotesi del rogo. Nelle carte però emerge una preoccupante anomalia nelle procedure.
C’è una inquietante scoperta nella relazione dei Vigili del Fuoco e consegnata alla Procura di Milano che indaga sull’incendio alla Torre dei Moro a Milano. Fiamme divampate il 29 agosto 2021, illesi gli abitanti: solo tanto panico e danni pesanti alle abitazioni. Ma è nelle carte degli esperti, consegnate ai magistrati milanesi, che emergono dettagli preoccupanti. Il rogo partito da un mozzicone di sigaretta, ma c’è altro.
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L’ipotesi sulle certificazioni dei rivestimenti dei pannelli. Secondo quanto scritto infatti i materiali forniti da una casa produttrice spagnola e montati sulle facciate da una ditta italiana, per conto della Moro Costruzioni, sarebbero stati montati prima dell’omologazione del ministero dell’Interno datata 2010. Si cerca di capire se il materiale dei pannelli possa aver causato la propagazione delle fiamme. Nella relazione si legge: “maniera difforme rispetto a quanto previsto dal Certificato di prova“. Di fatto sarebbe stata accertata la carenza documentale sui pannelli.
Incendio alla Torre dei Moro a Milano: i dettagli
Secondo la relazione dei vigili del fuoco la Torre dei Moro “aveva una forma geometrica con evidenzi funzioni estetiche che hanno contribuito allo sviluppo dell’incendio“, si legge nelle carte. Nello specifico sono state analizzate le forme, la ventilazione e la composizione dei materiali.
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Il lavoro degli inquirenti si starebbe focalizzando su eventuali irregolarità per quanto concerne le certificazioni di sicurezza dei pannelli. Tra le ipotesi anche quelle di un eventuale utilizzo di materiale al di sotto di un certo standard qualitativo e eventuali omissioni di controllo anche della messa in opera del materiale. Tutto montato prima di essere omologato.