Un oceano lungo le strade di New York che sembra tornata quella meravigliosa prima della pandemia. Oggi per gli Stati Uniti è il giorno del Ringraziamento, tra le ricorrenze più sentite per gli americani. Folla in festa pe le vie di Manhattan: protagonista il Thanksgiving.
Ballerini e bande che sfilano per la Grande Mela. Palloni aerostatici raffiguranti, politici, supereroi e personaggi famosi. Per tutto il popolo USA oggi è uno dei giorni più importanti dell’anno. Il 25 novembre sui calendari americani è la data: il giorno del Ringraziamento. C’è anche il sole a splendere su New York. Le strade di Manhattan sono tornate a riempirsi nella festività a stelle e strisce che di fatto apre ufficialmente le festività natalizie. Canti, cori, sorrisi molte le famiglie con bambini tra il pubblico. Così è speciale quella voglia di normalità di tornare a festeggiare come da tradizione in questa parte del mondo. La necessità per gli americani di lasciarsi alle spalle i danni del virus.
Così oggi a New York sono attese oltre tre milioni di persone. 28 carri in tutto sfilano da nord a sud della città, sono partiti alle ore 9 del mattino, locali, quando in Italia erano le 15. Come da programma è la trentaquattresima strada la fine del percorso: circa 5 chilometri di tragitto. 8mila tra ballerini e comparse.
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Bande, ballerini, addetti ai lavori, per tutti c’è l’obbligo del vaccino. L’atmosfera alla grande festa sponsorizzata dai grandi magazzini Macy’s, la novantacinquesima edizione è comunque super. Nonostante tra i carri che sfilano si sente la mancanza dei più piccoli. Infatti quest’anno al grande evento newyorkese gli organizzatori hanno preferito non far partecipare i circa 200 bambini con età inferiore ai 12 anni.
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Complice le restrizioni anti Covid e il fatto che lo scorso anno la grande parata del giorno del Ringraziamento è stata senza pubblico per quella di oggi la macchina della sicurezza si aspetta numeri ampi. Alla dell’evento si è ipotizzato oltre 3 milioni di persone a New York City. Potrebbero essere molti di più. Tra le certezze di giornata che nelle case americane sulle tavole imbandite non mancherà sicuramente il tacchino, dal 1621 assoluto protagonista.
Se da una parte negli Stati Uniti è un giorno di festa dall’altra resta alta la preoccupazione di una nuova ondata di infezioni, sopratutto con l’avvicinarsi della stagione delle feste. L’America è gia’ alle prese con l’inflazione, guarda con attenzione all’aumento dei casi che rischia di rallentare ancora di più la ripresa economica, confortata dai nuovi dati delle richieste di disoccupazione che sono scese ai minimi storici da 50 anni ad oggi.
Venerdì 26 novembre inizia la corsa agli acquisti di Natale con il black friday, un indicatore importante per capire se ci sarà una ripresa forte all’avvio della stagione delle feste natalizie, alla quale si guarda con un discreto ottimismo.
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