“Tenere a mente le lezioni imparate in 20 mesi di pandemia. Così come l’allentamento delle misure restrittive deve essere graduale, la loro reintroduzione deve essere tempestiva. Neutralizziamo il vantaggio temporale del virus”. Così il Presidente di Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta commenta le nuove misure anti Covid-19 introdotte dal Governo.
In Italia per la quinta settimana consecutiva aumentano i nuovi casi Covid settimanali (+27%). Con una media mobile a 7 giorni più che quadruplicata: da 2.456 del 15 ottobre a 9.866 del 23 novembre. I dati del Monitoraggio Indipendente della Fondazione Gimbe preoccupano il Presidente Nino Cartabellotta, che all’indomani del via libera del Consiglio dei Ministri alle nuove regole di contenimento della pandemia Covid-19 raccomanda: “Senza entrare nel merito della composizione del pacchetto delle nuove misure, è bene tenere a mente le lezioni imparate in 20 mesi di pandemia. Innanzitutto, così come l’allentamento delle misure restrittive deve essere graduale, la loro reintroduzione deve essere tempestiva, per neutralizzare il vantaggio temporale, di almeno 15 giorni, di cui gode il virus“, spiega Cartabellotta.
L’aumento dei contagi interessa, seppur con notevoli variazioni, tutte le Regioni, tranne la Basilicata. Cresce del 15,8% il numero dei pazienti ricoverati con sintomi e del 16,4% quello delle terapie intensive. E in ben 18 provincie si registrano oltre 150 positivi ogni 100mila abitanti. “Quando l’incidenza supera i 150 casi per 100mila abitanti gli Amministratori devono decidere eventuali restrizioni mirate per arginare la diffusione”, spiega Cartabellotta.
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“In secondo luogo è opportuno che le misure entrino in vigore in tutte le Regioni. Perché le soglie di occupazione in area medica e in terapia intensiva per arrivare in zona arancione, o addirittura rossa, sono talmente elevate che rischiano di paralizzare l’assistenza ospedaliera per i malati non Covid e di aumentare la mortalità per quelli Covid“, sottolinea il Presidente della Fondazione Gimbe.
C’è ancora una piccola possibilità di convincere gli indecisi, nelle ultime due settimane il numero di nuovi vaccinati si è stabilizzato intorno a 127mila. “Per contenere la quarta ondata nel nostro Paese, sul fronte vaccini è indiscutibile la necessità di raggiungere il maggior numero possibile di persone non ancora vaccinate, sia accelerare con la somministrazione delle terze dosi, in particolare negli over 60 e nei fragili“, conclude Cartabellotta.
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