Guido Bertolaso, il Responsabile della campagna anti-Covid in Lombardia, attacca i sovranisti. L’intervista al Corriere della Sera.
Lombardia, il passato che ritorna. Non ci vogliono credere a Milano quando sentono parlare di possibili nuove chiusure, non ce la fanno più: la pandemia sfianca, la lotta al COVID-19 ha visto centinaia di migliaia di morti non solo in Italia. Adesso che siamo, forse, all’ultimo miglio, soltanto l’idea di poter ripiombare nel baratro getta nello sconforto molti.
Ne è convinto anche Guido Bertolaso che, in una lunga intervista al Corriere della Sera, racconta come secondo lui sarebbe stato meglio accelerare i tempi per la terza dose e battere sul tempo la quarta ondata di Coronavirus: “Non abbiamo chiesto di fare a tutti subito la terza dose. Perchè? Se lo avessimo fatto tempo fa non ci avrebbe ascoltato nessuno. Questo è l’effetto Kabul. Quando gli americani hanno detto che avrebbero lasciato l’Afghanistan, nessuno ha battuto ciglio. Appena hanno visto che salivano sugli elicotteri, c’è stato l’assalto all’aeroporto. Ora la gente è tornata ad avere paura e si è registrato un boom di prenotazioni”.
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Guido Bertolaso, stoccata ai sovranisti: “Basta chiacchiere”
Il Responsabile della campagna anti-Covid in Lombardia non usa mezze misure. Anche perchè non è il momento: occorre schierarsi e l’uomo lo fa con determinazione. Dalla parte della scienza, come responsabilità, impegno, reazione agli scetticismi.
“Sono dalla parte dei medici – spiega – credo più a loro, a gente come Anthony Fauci e Alberto Mantovani piuttosto che alle chiacchiere di certi politici”, stoccata non indifferente alla politica sovranista che più volte in Italia si è detta contraria a certi metodi arrivando addirittura a posizioni estreme su determinati argomenti. Grande controversia sul tema, eppure Bertolaso sembra avere le idee chiare: “Vacciniamoci, il miglior regalo di Natale per bambini e famiglie. Poter trascorrere feste serene”, ha concluso.