In arrivo il Super Green Pass. Il Governo studia le misure per contenere la quarta ondata Covid-19. Nuova stretta per i non vaccinati. Certificazione verde senza tampone e quinta dose dopo 5 mesi.
Il nuovo decreto avrà un impatto notevole sulle abitudini dei cittadini. Questo il Governo lo sa, ma il Covid-19 continua a circolare e serve correre ai ripari per non farsi trovare impreparati nei prossimi mesi. Occorre salvare il Natale e mandare un messaggio chiaro a quei 7,6 milioni di indecisi che ancora non hanno ricevuto il vaccino. Ed è proprio quella dei novax la categoria che più verrà toccata dalle nuove misure. Con l’entrata in vigore del Super Green Pass chi non si è vaccinato non potrà più mangiare al ristorante, andare al cinema e a teatro, allo stadio e in discoteca, frequentare palestre e piscine. Neanche presentando certificazione di negatività da tampone.
“Sono ore molto delicate, stiamo valutando ulteriori scelte nell’interesse del Paese dentro questa battaglia ancora aperta contro il virus“, ha dichiarato il Ministro della Salute Roberto Speranza prima dell’ingresso al vertice con le Regioni. La situazione è, al momento, sotto controllo ma il Covid-19 corre e noi “non possiamo aspettare che il virus detti le regole, dobbiamo tutelare chi ha fatto il proprio dovere“, spiega il Presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana.
Super Green Pass, cosa c’è da sapere sul nuovo certificato verde
Il Green Pass diventa Super. Il certificato verde non si potrà più ottenere con il tampone ma solo con il vaccino o la guarigione da Covid-19. L’unica controversia da dirimere riguarda il momento in cui entrerà in vigore questa misura. Se scatterà quando una Regione entra in zona gialla o arancione, come richiesto dalla maggior parte dei Governatori, oppure debba valere anche in zona bianca come proposto dal Presidente della Calabria Roberto Occhiuto che chiede “restrizioni da subito per i non vaccinati a prescindere dal colore”.
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Il Governo sta pensando di reintrodurre l’obbligatorietà della mascherina all’aperto, la proposta è arrivata dal Governatore del Veneto Luca Zaia ma al momento nessuna decisione è stata presa. L’anticipo della terza dose dopo 5 mesi è, invece, già certezza. E’ arrivato il via libera dell’Aifa “in un’ottica di massima precauzione”.
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Resta aperta la questione tamponi. Se dovesse passare il Green Pass 2G, solo vaccinati e guariti, i tamponi rimarrebbero, in ogni caso, l’unico strumento a disposizione dei non vaccinati per accedere al luogo di lavoro. Nell’ultimo periodo si discusso molto sull’attendibilità dei test e il Governo pensa a ridurne la durata, con quelli molecolari che passerebbero da 72 a 48 ore, e quelli antigenici da 48 a 24.