Alla lista dei tanti paesi europei in crisi per via della quarta ondata di Covid-19 si aggiunge anche la Slovenia. Il tasso di positività è altissimo, con il sistema sanitario di Lubiana che inizia a fare seriamente fatica nel contrastare l’epidemia.
Decisamente critica la situazione sanitaria ai confini dell’Italia. Se l’Austria è entrata oggi in lockdown totale, in Slovenia il tasso di positività è schizzato al 50%. Le terapie intensive sono praticamente sature, dato che più di tutti preoccupa le autorità. Soprattutto perché aumenta anche il personale sanitario contagiato dall’infezione o in quarantena, 450 persone solo al Policlinico di Maribor.
Il numero più impressionante rimane quello delle nuove positività. Su 2.730 test molecolari effettuati, sono stati infatti ben 1.389 quelli positivi. E’ il dato pesante che arriva da un paese prossimo a quel Friuli-Venezia Giulia già molto in difficoltà nel contenimento della quarta ondata del Covid. Sono stati soltanto 16 i decessi nelle ultime 24 ore, ma a preoccupare è la tenuta del sistema ospedaliero visto l’alto numero di ricoveri quotidiano.
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Slovenia, terapie intensive al collasso
L’alto numero di contagi e positività inizia infatti ad avere un impatto durissimo sulla tenuta ospedaliera. Le terapie intensive del paese vedono infatti occupati 275 dei 288 posti a disposizione. Nel paese è vaccinato solo il 54% della popolazione. Per quanto i contagi su base settimanale sembrino andare in direzione di una leggera flessione, i numeri attuali sembrano insostenibili.
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A migliorare la situazione, oltre a possibili misure più stringenti da parte del governo di Lubiana, potrebbe arrivare anche l’aiuto dal nostro paese. Ovviamente interessato a quanto accade in merito all’evoluzione epidemica alla propria frontiera orientale. Secondo l’agenzia slovena Sta, l’Italia starebbe infatti inviando 30 tra medici e infermieri per aiutare il paese balcanico ad affrontare l’emergenza, come concordato tra il ministro della Difesa sloveno Matej Tonin e il suo corrispettivo italiano, Lorenzo Guerini.