Posta su Facebook frase shock contro Liliana Segre. “Mancava anche lei, la numero 75910”, il Consigliere provinciale della Lega Fabio Meroni attacca la Senatrice deportata a 13 anni ad Auschwitz.
“C***o…mancava lei…75190”. ‘Lei’ sta per Liliana Segre, la Senatrice a vita indicata con il codice numerico che i nazisti le avevano affibbiato quando a 13 anni era stata deportata nel campo di concentramento di Auschwitz. Lui invece è Fabio Meroni, Consigliere provinciale in quota Lega già noto per le sue posizioni antivacciniste. “Per chi nega il Covid, per chi usa il nazismo, per chi fa quella mascherata di vestirsi da prigionieri dei lager c’è una sola parola: silenzio“. Così Liliana Segre il 18 novembre aveva commentato il corteo di manifestanti no vax a Novara, travestiti da prigionieri dei campi di concentramento. Semplici parole di buon senso che hanno scatenato la reazione dell’ex sindaco di Lissone.
“Ho il massimo rispetto di Liliana Segre e mio papà ha fatto il partigiano e mio nonno un cavaliere di Vittorio Veneto. Però non ho apprezzato la sua uscita sul dovere morale di vaccinarsi. Chi è lei per dirlo? Il mondo scientifico è diviso e lo sa lei? Resto della mia idea, solo con l’obbligo vaccinale e se sarò costretto farò l’iniezione. Così come ho fatto quella per il militare”, spiega Meroni.
Attacco Liliana Segre, Meroni: “Sul mio profilo scrivo ciò che voglio”
“Non è stata una scelta facile e la mia libertà di non sottopormi al vaccino anti-Covid mi sta provocando numerosi disagi. Ogni volta, per accedere in Comune e in Provincia devo sottopormi a tampone“ ha precisato il Consigliere provinciale leghista.
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Il post di Meroni ha suscitato forti reazioni del Pd di Monza e Brianza: “Siamo inorriditi. Le considerazioni volgari di chi come il consigliere Fabio Meroni equipara le vaccinazioni al nazifascismo offendono tutte le persone dotate di consapevolezza storica e di un senso di umanità e in particolar modo i cittadini e il Consiglio Comunale di Lissone. Le forze di maggioranza chiedono al consigliere Meroni pubbliche scuse come unica via per presentarsi con un residuo di dignità di fronte al Consiglio Comunale e a tutti i cittadini”, ha spiegato il Sindaco di Lissone Concetta Monguzzi in una nota ufficiale.
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Meroni non si è scusato e ha rispedito al mittente le richieste del Pd: “Imparino a guardare a casa loro. Non sul mio profilo Facebook, dove scrivo quello che voglio“, conclude.