Assolto da tutte le accuse. Così si ė espressa la giuria del caso di Kyle Rittenhouse, il diciottenne americano che a Kenosha, in Wisconsin, ha sparato e ucciso due uomini e ne ha ferito un altro, durante una protesta anti-polizia ad Agosto del 2020. Rittenhouse aveva sostenuto di aver agito per legittima difesa.
Il verdetto è arrivato dopo tre giorni e mezzo di camera di consiglio. La sparatoria per mano del diciottenne, all’epoca dei fatti minorenne, era avvenuta giorni dopo che un poliziotto bianco aveva sparato all’afroamericano Jacob Blake, nel corso di una estate di disordini dopo l’omicidio di George Floyd da parte di un altro poliziotto, questa volta a Minneapolis.
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Il ragazzo, il 25 agosto 2020, dopo tre giorni di disordini civili, si era presentato alla manifestazione contro gli abusi di potere da parte della polizia nei confronti delle minoranze etniche con un fucile e un kit medico.
Kenosha, il caso del diciottenne ha diviso l’opinione pubblica americana
Il caso di Rittenhouse aveva generato nuove proteste da parte di chi ne chiedeva la condanna. Lo stesso ragazzo aveva ricevuto supporto da quella parte di opinione pubblica che sostiene la libertà di utilizzo delle armi e di autodifesa.
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“Così tante persone guardano questo caso e vedono quello che vogliono vedere“, Thomas Binger, il pubblico ministero nel processo, aveva dichiarato ai giurati prima che si ritirassero in camera di consiglio per il verdetto. Il processo era diventato politicizzato, tant’è che gruppi conservatori avevano raccolto fondi per la difesa del diciottenne. All’esterno del tribunale, ad attendere il verdetto, sostenitori dei diritti all’uso delle armi e manifestanti contro le discriminazioni razziali. “Rispetto cio’ che la giuria ha concluso. Il sistema giudiziario funziona e dobbiamo rispettarlo” ha detto il presidente americano Joe Biden. Viceversa ha fatto l’ex numero uno della Casa Bianca Trump che si è congratulato con il giovane imputato.