“Conte non ha capito che la politica è confronto e scappa perché ha paura. Ha paura di tutto, anche della sua ombra”. Questo il duro attacco nei confronti dell’ex Premier del leader di Italia Viva Matteo Renzi che aggiunge: “Mi ricorda un mio amico delle medie che…”.
“Non accaniamoci, già ci sta pensando Di Maio a fargli le scarpe. Non attacchiamo anche noi il povero Giuseppi“. Non utilizza giri di parole il leader di Italia Viva Matteo Renzi che lascia intuire come i rapporti con l’ex Premier Giuseppe Conte non siano, mettiamola così, del tutto sereni. “Conte non ha capito che politica è confronto e scappa perché ha paura. Ha paura di tutto, anche della sua ombra. Del resto lui sta alla politica come io sto al sanscrito antico”, aggiunge.
Come se non bastasse, per rendere il concetto ancora più chiaro, torna indietro nel tempo, a quando sedeva sui banchi di scuola: “Mi ricorda un mio amico che, alle medie mi provocava: ‘Oh, ci si vede alle 2 appena suona la campanella e si fa a cazzotti‘. Alle due io mi presentavo. Ma lui era già scappato a casa impaurito”, spiega.
Renzi su Fondazione Open: “I Pm hanno violato la legge, non io”
Sulla vicenda Fondazione Open Matteo Renzi annuncia la presentazione di diversi documenti durante la Leopolda, che si aprirà oggi a Firenze: “Il grosso sarà dedicato alla politica ma mostreremo qualche documento anche su Open domani pomeriggio, certo”, dichiara il leader di Italia Viva. Che poi aggiunge: “I Pm hanno violato la legge e la Costituzione, non io. Ma questo lo illustrerò mercoledì prossimo in Giunta per le autorizzazioni ai colleghi Senatori. Magari se ne accorgeranno anche i miei silenziosi amici del Pd, che sulla giustizia hanno abbandonato la svolta garantista impressa col nostro Governo e si sono buttati tra le braccia dei ‘manettari’“, precisa.
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Più cauto sulla corsa al Quirinale, secondo Renzi non è questo il momento adatto per affrontare la questione, meglio rimandare tutto a Gennaio: “Ora l’importante è proteggere il Premier. La polemica non deve coinvolgere Draghi, che sta salvando l’Italia. Anche per questo sbaglia chi pensa di inchiodarlo a un tavolo politico come ha proposto Letta“, precisa.
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“Draghi è una benedizione per l’Italia, credo che debba avere un futuro nelle Istituzioni italiane o europee, secondo quello che vorrà fare. Ne parliamo a gennaio, non adesso”, conclude Renzi.