Un gruppo di Stati americani ha deciso di unirsi per avviare una indagine sugli effetti di Instagram sui giovanissimi.
Una nuova tegola per Mark Zuckerberg dopo la fuga di documenti interni all’azienda di Menlo Park, da parte di una ex dipendente, che hanno mostrato come Facebook, ora divenuta Meta, sapesse dei disagi e dei problemi psicologici creati agli adolescenti dai suoi social. Dagli stessi documenti emerge anche che Meta non avrebbe fatto nulla per invertire rotta, preferendo il profitto a qualsiasi intervento limitante.
I procuratori generali di almeno otto Stati vogliono verificare se l’azienda di Zuckerberg abbia violato o meno le leggi che tutelano i bambini e i giovanissimi esponendoli a rischi.
Dopo le rivelazioni dell’ex dipendente Frances Haugen adesso indagano i procuratori americani
“Ripetutamente Mark Zuckerberg e le società che guida hanno messo i profitti sopra la sicurezza, ma la nostra indagine cercherà di mettere fine a questo comportamento – ha detto la procuratrice di New York, Letitia James – La nostra coalizione non esiterà a intraprendere qualsiasi azione necessaria per proteggere i bambini e i ragazzi dai danni che Instagram e altri social media rischiano di causare loro“, ha aggiunto.
Facebook in settembre ha accantonato il suo progetto per Instagram per gli under 13 che, fin dalle prime indiscrezioni sul suo sviluppo, aveva sollevato forti polemiche. “Per troppo tempo Meta ha ignorato lo scompiglio che Instagram ha scatenato contro il benessere dei bambini e dei teenager. Quando è troppo è troppo“, ha affermato un altro dei procuratori coinvolti, quello della California, Rob Bonta.