Dopo la morte di un bambino di solo un anno, le autorità bielorusse hanno trasferito circa 2mila migranti al caldo nelle ultime ore. Nella notte nuovi scontri, in 500 tentano di superare il confine. La polizia polacca filma tutto con i droni. Il Consiglio d’Europa chiede di ridare accesso alle zone di confine a ong e media.
Sono circa 2mila i migranti al confine tra Polonia e Bielorussia trasferiti nelle ultime ore in un centro logistico al caldo dalle autorità di Minsk. Lo riporta l’agenzia statale bielorussa Belta, per cui lo spostamento di uomini donne e bambini, in condizioni di semi-assideramento, è avvenuto dopo lo sgombero dell’accampamento nei pressi del valico di Kuznica-Brusgi deciso dal governo bielorusso. Il cui comportamento è all’attenzione della comunità internazionale insieme a quello dell’esecutivo polacco, dopo la tragica morte di un bambino di solo un anno la scorsa notte.
Intanto, le autorità di Varsavia hanno comunicato il fermo di altri 45 migranti che erano riusciti a passare la frontiera tra i due paesi. Sarebbero stati due, su 255 totali nelle ultime 24 ore, i tentativi di attraversamento di massa della frontiera polacca, in seguito allo sgombero dell’accampamento da parte della polizia bielorussa. Uno di questi tentativi sarebbe stato condotto da un gruppo di ben 500 persone, che a quanto afferma la polizia di Varsavia avrebbe anche lanciato pietre contro gli agenti di frontiera, ferendone quattro. In rete diffuse alcune immagini dei dorni della poliza polacca che di notte ha rispreso tutto.
😲 Польскія войскі тэрытарыяльнай абароны паказалі як выглядала з дрона спроба прарыву мяжы 500 мігрантамі
Крыніца: @terytorialsi pic.twitter.com/yQlxc1F99V
— Belsat TV (@Belsat_TV) November 19, 2021
Emerge in queste ore, inoltre, il rischio di un allargamento della crisi migratoria. Che potrebbe toccare anche l’Ucraina. “Se la vita e la sicurezza delle guardie di frontiera saranno in pericolo, useremo tutti i mezzi di protezione a nostra disposizione per legge, comprese le armi da fuoco“, ha infatti dichiarato oggi il ministro dell’Interno di Kiev Denys Monastyrsky, discutendo l’ipotesi dell’apertura di una “rotta ucraina” dei migranti che attualmente cercano di entrare in Ue attraverso Lituania e Polonia.
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Migranti, Consiglio d’Europa: “Ridare accesso al confine a ong e media”
Ha preso parola oggi anche la Commissaria ai diritti umani del Consiglio d’Europa, Dunja Mijatovic, che ha sottolineato la necessità di “agire con urgenza per proteggere la vita delle persone bloccate in questa zona“, chiedendo inoltre a Varsavia di permettere l’accesso alle zone di confine a ong e media. “I diritti fondamentali delle persone al confine sono stati spazzati via e dimenticati“, ha aggiunto Mijatovic.
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Proseguono infine i movimenti della diplomazia internazionale intorno alla crisi. Nuova telefonata tra Putin e Lukashenko, con i due leader che hanno nuovamente puntato l’indice contro le azioni della polizia polacca nei confronti dei migranti. La Nato, per voce del segretario Jens Stoltenberg, ha invece ulteriormente condannato le azioni “ciniche e inumane” del governo di Minsk. Nel frattempo, il ministro della Difesa britannico, Ben Wallace, ha intanto confermato l’invio di 150 militari a sostegno della Polonia. Cento militari saranno a breve messi a disposizione di Varsavia anche dall’Estonia.