Taranto, caos nel carcere: 32 positivi al Covid. Le condizioni

Taranto, paura nella casa circondariale: il penitenziario registra 32 positivi al Covid. Interviene il Segretario Nazionale UILPA.

Taranto positivi in carcere (Getty Images)
Taranto positivi in carcere (Getty Images)

Taranto, il Covid non si ferma. L’emergenza al sud comincia ad essere nuovamente critica: tornano le varianti, prepotenti sui coefficienti di una città alle prese con casi limite. Come quello che sta avvenendo presso la Casa Circondariale: il penitenziario della città comprende 500 posti, ma i detenuti presenti arrivano a 680. Sovraffollamento che incentiva, per forza di cose, la propagazione del contagio.

32 attualmente sono i positivi al Coronavirus. Messe in opera tutte le precauzioni del caso, ma la situazione resta critica. Anche perché questi dati – come sottolinea il Segretario Nazionale della UILPA Polizia Penitenziaria Gennarino De Fazio – sono il frutto di nuovi cluster. Segno che se altrove la situazione andava migliorando, nella città dei due mari sono stati registrati importanti passi indietro che hanno colpito i più fragili. La condizione carceraria è attenzionata non da oggi, ma le istituzioni prendono tempo.

Taranto, preoccupazione in carcere: il Covid arriva dietro le sbarre

Il Covid arriva nella casa circondariale pugliese (Getty Images)
Il Covid arriva nella casa circondariale pugliese (Getty Images)

Ancora dubbi sul numero delle persone effettivamente immunizzate all’interno della casa circondariale, De Fazio ammonisce: “Mancano mezzi e chiarezza”. Una piaga sociale che va risolta prima di subito. Anche in relazione alle possibili visite parenti che avvengono negli istituti. A Taranto ferme per ovvie ragioni.

Leggi anche – Assalto a Capitol Hill, condanna esemplare per “lo Sciamano”: il verdetto

Condizione ancora da valutare, ma resta un aspetto da chiarire: Ogni mese – fa sapere De Fazio – escono di prigione 2500 detenuti e ne entrano in maggior numero. È impossibile, a queste condizioni, stabilire un tracciamento in maniera adeguata. Occorre, come ha detto la Ministra Cartabia, definire la densità detentiva attraverso misure concrete. Non sono, però, seguite iniziative specifiche”. Si attende la replica delle istituzioni, nel frattempo a Taranto le sbarre diventano ulteriormente un brutto presagio.

Gestione cookie