È stato condannato definitivamente per l’omicidio della giovane Yara Gambirasio, e dal carcere dove da sempre si proclama innocente, Massimo Bossetti ha iniziato a scrivere. A raccontarlo il suo avvocato.
“Si sta cimentando nella scrittura e ha vinto un premio letterario, se non sbaglio è arrivato terzo“. A dare questa notizia è Claudio Salvagni, uno degli avvocati di Massimo Bossetti, il muratore di Mapello, condannato in via definitiva per l’omicidio di Yara Gambirasio nel 2010.
Da quel momento in poi Bossetti si è sempre dichiarato innocente, chiedendo a gran voce che venga riaperto il processo di uno dei casi di cronaca più cruenti, che hanno infiammato l’opinione pubblica per molto tempo. La rivelazione sul fatto che l’ex muratore si sia dedicato in carcere alla scrittura è uscita durante un’intervista nella trasmissione Iceberg di Telelombardia dall’avvocato di Bossetti.
Massimo Bossetti, “Da sette anno vivo nel buco”
Sempre secondo l’avvocato, Bossetti avrebbe partecipato ad un concorso letterario “Scrittori dentro 2021“, con una composizione in cui racconta la sua vita in carcere. “Da sette anni vivo nel buco. C’è la mia branda, il mio sgabello, il mio Gesù. Alle pareti è appeso il resto della vita, almeno quello che rimane“, questo l’intro del componimento che gli ha fatto vincere il terzo posto al concorso. Un testo molto triste che avvolge la sua intera vita e che ancora una volta, almeno leggendo le prime parole, è un grido d’aiuto sulla sua vicenda giudiziaria.
A giugno aveva scritto una lettera sempre alla trasmissione Iceberg di Telelombardia, in cui diceva, dopo la sentenza della Corte d’Assise di Bergamo di non procedere ad una nuova analisi dei reperti, di sentirsi: “Non considerato, ignorato e calpestato. In tutto questo tempo non ho mai preteso né voluto essere assolto, ma ho sempre detto a tutti che mi venisse data la ripetizione di quel benedetto esame scientifico. Affinché con certezza assoluta io possa garantire l’esatto contrario di quanto vergognosamente continuano a volermi ingiustamente attribuire“.