Eurostat rilascia i dati relativi al tasso di mortalità in Italia durante la pandemia: il COVID-19 ha alterato ogni percentuale. I numeri.
Il COVID-19 è l’incognita dei nostri tempi. L’espansione del Coronavirus sta segnando il passato e il presente, verosimilmente anche il prossimo futuro, dell’Europa. Mentre si parla – in maniera univoca – di fare fronte comune per arginare gli effetti e le conseguenze medico-sanitarie ed economiche della pandemia, le statistiche sul tasso di mortalità nell’Unione Europea non confortano.
Le stime recenti del rapporto Eurostat testimoniano un inevitabile aumento rispetto alla media mensile del periodo 2016-19. La condizione pandemica ha certamente influito negativamente anche in termini numerici: dati che raccontano persone e una crisi sempre crescente fino ai primi, timidi, accenni di ripresa.
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Eurostat, il tasso di mortalità in Europa: la situazione in percentuali
Tradotto in cifre, significa che la situazione – nell’ultimo periodo di riferimento – è peggiorata nella maggior parte degli Stati Membri: nella fattispecie si registra un aumento dei decessi pari al 50% in Bulgaria, 4% in Belgio, Svezia e Ungheria. Tutti Stati in cui la prevenzione è aumentata in maniera ciclica come tampone all’incremento di morti. Non esiste soltanto il Covid, ma ha certamente influito nei registri.
Per quanto concerne l’Italia, invece, tutto sommato avanti nella campagna di immunizzazione Covid, nonostante le reticenze di una fetta della popolazione a vaccini e misure preventive, si registra una percentuale sotto la media partendo dall’Aprile scorso: +6,4% da tenere comunque d’occhio rispetto al picco di mortalità raggiunto lo scorso anno di questi tempi. +51,6% cifra che mette ancora paura, con tutto quello che significa in termini d’impatto sociale. Percentuale avvicinata in senso numerico e di pazienti solo nel Marzo 2020, quando, nello Stivale, si registrava una mortalità del 49,6%. Tre volte superiore rispetto alla media UE (+13,7%) di quel periodo.