Uno studio dell’Istituto Superiore di Sanità e della Fondazione Bruno Kessler misura il decisivo impatto della campagna vaccinale sui decessi, evitati a migliaia da dicembre a giugno. Sfuma però, a causa della variante Delta, l’obiettivo dell’immunità di gregge.
12.100 morti. Sono quelle che sono state evitate grazie all’azione del vaccino in Italia. A dirlo è uno studio dell’Istituto Superiore di Sanità e della Fondazione Bruno Kessler, condotto anche da studiosi come Silvio Brusaferro e Gianni Rezza. L’indagine è basata su dati che comprendono il periodo che va dallo scorso dicembre, inizio della campagna vaccinale, allo scorso giugno. E’ stata pubblicata in pre-print sul portale MedXRiv. Il lavoro si fonda su “un quadro di modellizzazione matematica” in grado di tenere conto dei livelli di attività sociale come dei dati di sorveglianza.
Sempre i vaccini, prosegue lo studio, avrebbero permesso la ripresa di circa la metà delle interazioni sociali tra persone presenti nel pre-pandemia. Senza vaccini, sarebbe stato possibile ripristinarne solo un terzo. Si sottolinea inoltre l’importanza della vaccinazione agli under12 per la piena ripresa della vita sociale pre-pandemica, un tema sotto la lente delle autorità sanitarie nelle ultime settimane sul quale sono attese a presto decisioni.
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Studio Iss-Kessler, variante Delta impedisce immunità di gregge
Ad ogni modo, però, “l’aumento della copertura vaccinale potrà consentire ulteriori margini di riapertura sociale anche in assenza di un vaccino pediatrico”, sottolinea lo studio. Con il 90% della popolazione vaccinata, secondo Iss e Fondazione Bruno Kessler sarebbe infatti possibile tornare all’auspicata normalità.
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