Una giornata intensa. Da diverse ore migliaia di migranti sono accalcati al valico di frontiera di Kuźnica, tra Bielorussia e Polonia. La situazione è molto tesa, con militari polacchi e bielorussi schierati da entrambi i lati. VIDEO
Al valico di frontiera di Kuźnica, tra Bielorussia e Polonia ci sono migliaia di migranti. Da questa mattina si sono accalcati con la speranza di entrare legalmente in Polonia. Per il momento c’è tensione ma non ci sono scontri in atto. Sul posto non ci sono giornalisti. Tutti i media sono bloccati alcuni km prima della red line e nessuno può, dunque, accertare cosa stia accadendo. Eppure alcuni migranti stanno facendo video con i loro telefoni e stanno raccontando minuto per minuto la situazione. Omar è uno di loro. Sta documentando tutto col suo smartphone per poi pubblicare i video su Facebook. Il video in fondo all’articolo è suo ed è pubblicato sulla pagina Omar Presse.
Il governo polacco ha alzato il livello di allerta da ieri pomeriggio, dopo che il presidente della Bielorussia Aljaksandr Lukašėnka ha fatto circolare la voce che la Polonia avrebbe aperto le sue frontiere per poter andare in Germania. Secondo le indiscrezioni dei social, i servizi segreti di Minsk hanno fatto in modo di spingere masse di migranti inconsapevoli verso la zona di Kuźnica, proprio dove questa mattina si sono radunati circa 5mila tra uomini, donne e bambini. A guidare la carovana ci sarebbero ufficiali delle forze di sicurezza bielorusse.
LEGGI ANCHE Afghanistan, guerra aperta tra talebani e Isis: attaccati nascondigli dei terroristi
Migranti, in migliaia alla dogana tra Bielorussia e Polonia: manovre dei servizi di Minsk
Il Ministero della Difesa polacco parla di provocazioni dei bielorussi. Secondo il racconto dei migranti, spaventati e disorientati, si sente il rumore di spari. I polacchi sostengono che si tratti di colpi a salve sparati dai bielorussi per aumentare la tensione e far crescere il panico nei migranti. In questo modo, secondo gli analisti polacchi, i bielorussi pensano di scatenare una irruzione violenta verso la Polonia. I migranti vorrebbero, invece, entrare pacificamente e legalmente in Polonia. Per il momento la dogana resta chiusa. Sul posto c’è un elicottero militare polacco che sorvola l’area mentre il governo di Varsavia si prepara a un’altra riunione d’emergenza per decidere come affrontare la situazione. Allertata anche l’Unione Europea.
Intanto il presidente Lukašėnka risponde ancora all’Unione Europea e rilancia. “Pensano che io stia scherzando. Che sia una minaccia vuota. Niente del genere. Combatteremo. Abbiamo raggiunto il limite. Non c’è spazio per una ritirata“. Il dittatore bielorusso lo ha detto durante un meeting con i suoi fedeli per discutere della riforma della costituzione del Paese. Lukašėnka ha anche detto che da Minsk sarebbero anche pronto i primi voli di rimpatrio per i migranti che volessero ritornare alle loro nazioni. “Ma loro non vogliono tornare, nessuno vuole tornare indietro”, ha detto il presidente come a voler scaricare la responsabilità della crisi migratoria in atto.
Dall’Iraq, in verità, arriva la prima apertura in questa direzione. Il portavoce del ministero degli Esteri iracheno, Ahmed al-Sahaf, ha detto che l’Iraq è disposto a organizzare un ponte aereo tra Minsk e Baghdad per tutti gli iracheni bloccati al confine tra Bielorussia e Polonia. La proposta è rivolta a tutti i cittadini che volessero ritornare in patria.