Come al solito Luca Zaia non usa giri di parole. “Se vai a manifestare contro il green pass senza mascherina, evidentemente il problema è più grave. Significa negare il virus”. Così il Governatore di Regione Veneto commenta, ai microfoni del Corriere della Sera, le manifestazioni contro le misure anti Covid delle ultime settimane.
“La pandemia non è superata”. Luca Zaia non nasconde la propria preoccupazione per la crescita dei contagi, anche alla luce degli assembramenti che si sono creati in occasione delle manifestazioni contro la certificazione verde delle ultime settimane. “Se vai a manifestare contro il Green Pass senza mascherina, evidentemente il problema è più grave. Significa negare il virus“, ha spiegato Zaia in un’intervista al Corriere della Sera.
Folle, secondo il Governatore della Regione Veneto, l’idea, diffusa soprattutto in certi ambienti, secondo cui di Covid-19 non si muoia. O, peggio ancora, che il virus non esista. “Questo virus è stato un big bang della storia. Sanitario, vista l’immane tragedia, e anche economico. Ma rischia di esserlo, più a lungo, di natura sociale. Di certo, il virus sopravvivrà a sé stesso proprio come spaccatura sociale“, sottolinea Zaia.
Secondo Zaia l’applicazione del modello austriaco, che prevede una sorta di lockdown per i non vaccinati, sarebbe, da un punto di vista costituzionale, di difficile applicazione in Italia. “Mi piacerebbe pensare a noi stessi come a una comunità, non riempirci di divieti. In un paese civile e, sottolineo, democratico, deve essere diritto di tutti il manifestare. Ma le manifestazioni non possono trasformarsi in un problema serio per la popolazione”, precisa.
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La paura di chi non vuole vaccinarsi va rispettata ma non sono più tollerabili i diffusori di fake news e gli agitatori. Un impianto costruito su notizie false e messaggi aggressivi non piò più reggere: “Vedo che chi parla alla gente, magari esponenti della comunità scientifica, riduce il Covid a un’infezione che si cura a casa. È così, nel 95% dei casi. Ma il 5%, dell’ospedale ha bisogno eccome”, spiega Zaia. Che poi aggiunge: “In Veneto abbiamo avuto 470 mila contagiati dal febbraio 2020. Di questi, solo 23 mila hanno avuto bisogno del ricovero. Ma i professionisti di queste manifestazioni leggono il dato in modo liquidatorio”, precisa.
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“In caso di assembramento bisognerebbe cercare di mettersi in sicurezza. Il rischio è che si diffonda l’infezione. All’aperto sarà forse più difficile, ma in una manifestazione si crea l’aerosol. Con la mascherina avresti modo di dimostrare che rispetti le regole, darebbe più valore alla manifestazione. Osservare le regole non è accettare la dittatura ma rispettare il prossimo“, conclude.
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