Ottanta persone morte, diverse donne e bambini. È la strage di civili avvenuta per mano dell’esercito americano nel 2019 e mai emersa fino ad ora. A scoprirlo una inchiesta del New York Times che adesso fa luce su quell’evento.
Il raid è avvenuto a Baghuz, ultima roccaforte dell’Isis in Siria, nel marzo del 2019. Lo scoop del quotidiano americano rivela i minuti precedenti al raid e il panico di quelli successivi, quando le forze americane si sono accorte dell’errore.
Subito dopo il lancio delle due bombe utilizzate, si apprende dall’indagine del quotidiano americano, alla base americana di Al Udebid ci si accorse subito che qualcosa fosse andato storto: “Abbiamo lanciato bombe su 50 donne e bambini“, disse sconvolto un analista militare. Un ufficiale legale, invece, descrisse a caldo l’evento come un possibile crimine di guerra che avrebbe richiesto un’indagine. Nessuna indagine però venne mai condotta sull’accaduto.
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Il raid fu portato a termine dagli uomini della Delta Force
Le conclusioni del New York Times sono state inviate al Central Command americano che per la prima volta ha ammesso l’attacco. Secondo il commando l’attacco fu giustificato perché le due bombe uccisero 16 combattenti dell’Isis e quattro civili. Ma il Central Command non ha chiarito se per le altre 60 persone uccise si tratti di civili o meno.
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“Detestiamo la perdita di vite innocenti e prendiamo tutte le misure possibili per prevenirle“, ha affermato il capitano Bill Urban, il portavoce del Central Command. Il raid fu eseguito su indicazione della Task Force 9, unità per le operazioni speciali di cui fa parte il commando di élite Delta Force.