Cop26, Johnson: “Accordo storico, mondo va nella giusta direzione. Ma su carbone…”

Il premier inglese Boris Johnson commenta i risultati del vertice di Glasgow. La Cop26 ha raggiunto un accordo tra i 197 paesi presenti, ma in molti giudicano i risultati insoddisfacenti soprattutto sul tema della riduzione dell’uso del carbone. Johnson, ad ogni modo, parla di un’intesa storica per il pianeta.

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Cop26, Johnson: “Accordo storico, mondo va nella giusta direzione. Ma su carbone…”

Abbiamo fatto suonare a morte le campane per il carbone“. E poi, “il mondo va nella giusta direzione, è stato mantenuto l’obiettivo di mantenere il surriscaldamento entro 1,5 gradi“. Non solo: “E’ un accordo storico, veramente storico, quel genere di punto di svolta che il mondo aveva bisogno di vedere“. E’ raggiante il premier inglese Boris Johnson commentando l’accordo ottenuto al vertice Cop26 di Glasgow.

Soprattutto il tema dello stop ai combustibili fossili è stato al centro delle dichiarazioni di Johnson. “Per la prima volta una conferenza ha pubblicato un mandato a ridurre l’uso del carbone“, ha detto Johnson. L’inquilino di Downing Street ha provato così a rispondere indirettamente a chi ha descritto l’esito del vertice come comunque non particolarmente negativo per le industrie dei combustibili fossili di paesi come Stati Uniti, Cina e India. Queste non saranno infatti colpite –  come auspicato dai movimenti ambientalisti – da uno stop delle loro operazioni, ma soltanto da una loro riduzione.

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Cop26, Johnson: “Non possiamo costringere nazioni a fare ciò che non vogliono”

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Cop26, Johnson: “Non possiamo costringere nazioni a fare ciò che non vogliono”Cop26, Johnson: “Non possiamo costringere nazioni a fare ciò che non vogliono”

Sulla stessa onda di quelle di Johnson vanno le dichiarazioni di Alok Sharma, presidente della Conferenza: “Cina e India dovranno spiegare cosa hanno fatto ai paesi del mondo più vulnerabili ai cambiamenti climatici, ma questo meeting non è un fallimento. Si tratta anzi di un risultato storico“. La svedese Greta Thunberg ha invece definito il meeting in termini negativi, parlando di “ennesimo evento all’insegna del bla bla bla“. La studentessa ha poi aggiunto che “il lavoro vero va fatto fuori da queste sale. Noi non ci arrenderemo mai, mai“.

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In molti segnalano anche la scomparsa dall’accordo finale dei 100 miliardi di dollari che i paesi più ricchi avrebbero dovuto stanziare ogni anno, in favore di quelli più poveri o più in difficoltà nel gestire le conseguenze del surriscaldamento globale. Per Johnson però, l’accordo ottenuto in extremis dai 197 paesi è già un risultato importante. “Noi possiamo fare pressioni, possiamo blandire, incoraggiare, ma non possiamo costringere nazioni sovrane a fare quello che non vogliono fare“, ha detto il premier inglese. Ammettendo “una venatura di delusione” e aggiungendo poi che “alla fine la decisione è la loro, purtroppo è la natura della diplomazia“.

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