Continua a rimanere alta la tensione alla frontiera tra Polonia e Bielorussia. Il governo di Varsavia vieta a ong e media di raggiungere le zone di confine. E interviene anche l’Alto Rappresentante per la Politica estera Ue, Josep Borrell.
Il governo polacco, con una decisione legata all’attuale stato d’emergenza vigente nel paese, starebbe impedendo al personale delle ong di raggiungere la frontiera tra Polonia e Bielorussia, così da aiutare i migranti che si trovano tra i due paesi. E’ la denuncia di molti attivisti polacchi, che da diverse settimane offrono il loro sostegno alle persone finite loro malgrado all’attenzione internazionale. Le ong sottolineano la possibilità di aggravamento della crisi umanitaria in atto. Il divieto da parte del governo vale anche nei confronti degli operatori dei media intenzionati a documentare la situazione.
Intanto, alcune decine di migranti sarebbero riusciti a superare la frontiera bielorussa e a entrare in Polonia. Qualche ora dopo però, sono stati arrestati dalla polizia polacca. Lo ha affermato Varsavia, per cui i fatti sono avvenuti ieri sera nei pressi del villaggio di confine di Dubicze Cerkiewne. Il gruppo di migranti è stato poi riaccompagnato alla frontiera bielorussa. Un altro tentativo di entrare nel Paese da parte di migranti sarebbe avvenuto invece nell’area della città di Kolonia Klukowicze. Il tentativo dei migranti non è riuscito, con un agente di polizia che sarebbe rimasto ferito da pietre lanciate dai migranti, afferma sempre la polizia di Varsavia.
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“Oggi ci sono più muri in Europa che all’epoca del muro di Berlino. Ma i problemi migratori non si risolveranno con essi“, ha detto intanto l’Alto Rappresentante per la Politica Estera dell’Unione Europea, Josep Borrell, nel corso di un’intervista a France24. Borrell ha quindi decisamente rifiutato l’ipotesi che un muro alla frontiera tra i due paesi possa risolvere in futuro la crisi diplomatica tra i due paesi.
Borrell ha poi dichiarato di aver parlato con il ministro degli Esteri bielorusso, Vladimir Makei, esortandolo a “smettere di usare i migranti come armi“. Per Borrell, “occorre proteggere la vita delle persone e consentire l’accesso alle agenzie umanitarie” al fine di risolvere la “difficile situazione al confine tra Bielorussia e Unione Europea“.
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Intanto il premier polacco Morawiecki si è detto pronto a richiedere di intervenire agli alleati Nato, come previsto dall’articolo 4 del Patto Atlantico. Con la Polonia sarebbero pronte a richiedere assistenza anche Lituania e Lettonia. In una nota dal canto suo, la Bielorussia “ha ribadito la sua disponibilità in linea di principio per un dialogo equo e rispettoso reciproco con l’Ue”. Da Minsk fanno inoltre sapere che “è stata sottolineata l’inutilità e la contro-produttività delle sanzioni per lo sviluppo delle relazioni Bielorussia-Ue”.
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