Il diciassettesimo sabato consecutivo. Oggi i manifestanti no vax e no Green Pass scenderanno nuovamente in piazza in diverse città italiane. Chiusi i centri storici. L’appello di Lamorgese: “Prevalga il senso civico”.
Un sabato qualunque. Un sabato italiano, verrebbe da dire. Già, perché per il diciassettesimo fine settimana consecutivo manifestanti no vax e no Green Pass scenderanno nelle piazze di diverse città del Paese. Le Prefetture sono corse ai ripari, seguendo le linee guida dettate mercoledì scorso dal Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese. L’obiettivo è quello di frenare l’aumento dei contagi collegato ai cortei. Ed evitare che questi ultimi danneggino ulteriormente le attività economiche e limitino la libertà degli altri cittadini. Vietate le manifestazioni in Piazza Duomo a Milano, nel centro storico a Napoli, a Roma chiusa Piazza del Popolo e le aree dei Palazzi Istituzionali.
In vista del primo sabato di protesta con le nuove regole il Ministro Lamorgese ha rivolto un appello a chi scenderà in piazza: “Prevalga il senso civico. L’importante è che non ci siano pericolose forzature“, ha spiegato.
No Green Pass, il tam tam sui gruppi Telegram
Nuove regole, dunque. Centri storici chiusi, divieto di avvicinarsi a obiettivi sensibili e obbligo di trasformare cortei in sit in. La risposta dei No Green Pass non si è fatta attendere: negli ultimi giorni è partito un tam tam di messaggi sui gruppi Telegram in cui si invitavano le persone a “disobbedire al divieto di manifestare”.
LEGGI ANCHE >> No Green Pass Milano, manifestanti contro giornalisti: perquisizioni e indagati
Molto in voga nelle chat un manifesto in cui si legge che “chiunque vuole difendere il diritto a manifestare, sancito dalla nostra Costituzione, è invitato a scendere in piazza, a mantenere l’appuntamento. A partecipare per respingere con la forza dei numeri questa manovra repressiva“.
LEGGI ANCHE >> No Green pass Milano, cortei vietati in piazza Duomo: le nuove regole
Il Viminale, dal canto suo, ha disposto vengano effettuati controlli a tappeto, con contestazioni differite per non turbare l’Ordine Pubblico, sul rispetto dell’utilizzo delle mascherine di protezione e del distanziamento interpersonale.