L’ex presidente degli Stati Uniti è riuscito, momentaneamente, a sospendere la trasmissione di documenti della sua presidenza alla commissione che sta indagando sull’assalto al Campidoglio dello scorso 6 Gennaio.
Il Tycoon aveva presentato ricorso presso una corte di appello federale che ha accolto la sua richiesta. A decidere sul ricorso di Trump i giudici Patricia Millett e Robert Wilkins, entrambi nominati da Obama, e Ketanji Brown Jackson, nominato da Biden. L’invio dei documenti sarebbe dovuto avvenire oggi. Trump aveva chiesto lo stop in attesa del suo ricorso contro la decisione di un tribunale di grado inferiore, secondo cui non può esercitare il privilegio esecutivo, ossia la facoltà del presidente di mantenere segreti atti della sua attività.
Il ricorso dell’ex presidente era stato un ultimo disperato tentativo per bloccare l’invio di 46 record, inclusi i registri delle chiamate della Casa Bianca, i registri dei visitatori, le bozze dei discorsi e tre promemoria scritti a mano dall’allora capo dello staff di Trump, Mark Meadows. In totale, avrebbero dovuti essere inviati più di 700 documenti della sua presidenza.
L’amministrazione Biden aveva dato parere positivo a invio documenti Trump alla commissione che indaga sui fatti del 6 Gennaio 2021
L’ex presidente aveva fatto causa il mese scorso presso la corte distrettuale di Washington DC, rivendicando il privilegio esecutivo e sostenendo che le richieste di documenti della Camera sono “senza precedenti nella loro ampiezza e portata” e illegittime.
La Casa Bianca aveva rifiutato di intervenire per bloccare l’accesso ai documenti di Trump. L’amministrazione Biden aveva dichiarato che Trump, in quanto ex presidente, “non ha alcun interesse personale nei registri” favorendo di fatto l’invio dei documenti al Congresso.