Le recenti manifestazioni no green pass a Milano hanno causato l’aggressione di alcuni manifestanti contro i giornalisti presenti. Indaga la Procura milanese: perquisizioni e indagati.
I carabinieri del Nucleo Informativo di Milano questa mattina hanno eseguito 4 perquisizioni nei confronti di persone associate al movimento dei No Green pass. Le persone sono accusate di atteggiamenti prevaricatori e violenti ai danni dei giornalisti. L’ordinanza è stata emessa dalla sezione antiterrorismo della Procura milanese guidata dal dott. Alberto Nobili, che ha aperto un’indagine sugli episodi.
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I cronisti presenti durante la manifestazione per documentare quanto accaduto in piazza sarebbero stati aggrediti, così da impedire agli stessi il consueto esercizio del diritto di cronaca. I quattro soggetti sono accusati del reato di violenza privata aggravata, in quanto commessa durante una manifestazione tenutasi in un luogo pubblico. Gli episodi sono accaduti durante gli ultimi tre sabati del mese di ottobre per un giornalista del Tg5.
Manifestazioni No Green pass a Milano, aggressioni giornalisti e denunce
Aggredito anche un cronista dell’Ansa durante l’ultima protesta del 6 novembre. La tensione crescente nelle piazze si è scatenata in questo caso contro chi era sul posto, per documentare quanto accaduto a Milano, durante l’ennesima manifestazione contro la certificazione verde. Dalle indagini dei Carabinieri milanesi è emerso che alcuni dei soggetti indagati facevano video e foto con i telefonini ai cronisti presenti nei cortei. L’obiettivo era quello di postare su chat Telegram il materiale per organizzare azioni intimidatorie proprio nei confronti dei giornalisti ripresi.
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Nel frattempo sabato 13 novembre 2021 è prevista una nuova giornata di proteste, ma le regole non saranno le stesse. L’obiettivo del Viminale è infatti quello di evitare l’aumento di contagi proprio a causa di queste manifestazioni, così come supportare i commercianti che hanno subito delle ripercussioni di carattere economico per la presenta dei cortei. L’intenzione è evitare il blocco delle città, con le conseguenti ricadute sull’economia locale. Emessa inoltre una circolare che vieta manifestazioni in luoghi sensibili, nelle strade dove si fa shopping e anche i cortei nei centri storici cittadini.