Chi succederà a Jannik Sinner? Nel 2019 fu l’allora astro nascente del tennis italiano a vincere l’ultima edizione delle Atp NextGen Finals, prima dello scoppio della pandemia. Da oggi fino al 13 novembre le Finals giovanili tornano a Milano. Vi presentiamo l’evento e i talenti in gara.
Le Atp Next Gen Finals sono una competizione che fa incontrare i migliori tennisti under21 del pianeta, scelti sulla base del ranking Atp. Una replica in piccolo della Atp Finals, che mettono invece a confronto i tennisti di ogni età capaci di conquistare nell’anno il maggior numero di punti nei tornei del circuito. Jannik Sinner potrebbe teoricamente essere ancora in gara per difendere il titolo. Ma ha rinunciato, per giocare il torneo di Stoccolma e blindare l’attuale decimo posto nel ranking generale. Stessa scelta presa dal canadese Felix Auger-Aliassime, attuale numero 11 e pure potenziale partecipante alle NextGen.
Il grande favorito di quest’anno, almeno per quanto visto in tempi recenti, diventa allora lo spagnolo Carlos Alcaraz. Il 18enne di Murcia si è tolto lo sfizio di sconfiggere in poco tempo i due più importanti tennisti italiani. Prima ha sconfitto Matteo Berrettini ai quarti di finale del torneo di Vienna, poi ha battuto Sinner a Paris-Bercy, sbarrando all’azzurro la strada verso le Finals generali. In molti descrivono Alcaraz – che ha solo 18 anni e 5 mesi ed è già al numero 32 del ranking – come il nuovo Rafa Nadal.
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Non solo Alcaraz, però. La bandiera italiana è portata da Lorenzo Musetti, 19 anni e numero 58 del ranking, grande promessa del nostro tennis. Musetti quest’anno ha però difettato di continuità. Da un lato ha offerto prestazioni memorabili, come la sfida con Novak Djokovic al Roland Garros, dove si era portato addirittura sui 2 set a 0 prima di doversi ritirare per problemi muscolari. Dall’altro, non è riuscito ancora a conquistare la sua prima vittoria in un torneo, obiettivo ampiamente alla sua portata. Il tempo è dalla sua parte però, come del resto per tutti i concorrenti in gara.
Due i tennisti provenienti dagli Usa, Brandon Nakashima (n.63 del ranking), e Sebastian Korda (n.39). Quest’ultimo è figlio d’arte, il padre Petr vinse gli Australian Open del 1998battendo in finale il cileno Marcelo Rios. In realtà sarebbe stato qualificato anche un terzo statunitense, Jenson Brooksby, che ha poi rinunciato a causa di alcuni guai fisici. Due anche gli argentini, Juan Manuel Cerundolo (n.91) e Sebastian Baez (n.112), che è entrato al posto di Brooksby e che sfiderà al suo esordio proprio Musetti. Completano il roster dei partecipanti il danese Holger Rune (n.118) e il francese Hugo Gaston (n.67), reduce da una bellissima prestazione al Masters1000 di Parigi dove ha eliminato proprio Alcaraz agli ottavi di finale prima di arrendersi al numero 2 del mondo, il russo Medvedev.
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I giocatori saranno divisi in due gironi. Nel gruppo A Nakashima, Cerundolo, Alcaraz e Rune. Nel gruppo B Korda, Baez, Musetti e Gaston. Passano i primi due di ogni gruppo, che disputeranno le semifinali e poi la finale di sabato 13 sera. Sono previste alcune modifiche al regolamento. Ogni set sarà giocato sui 4 games piuttosto che sui 6. Il tie-break sarà a 7, una volta arrivati sul 3 a 3. Non ci saranno i vantaggi sul 40-40, ma un killer point capace di assegnare direttamente il game. Un tentativo di aumentare lo spettacolo, già comunque assicurato dal talento dei giocatori in campo.
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