Una stretta ritenuta necessaria. Le manifestazioni contro l’obbligo di Green Pass continueranno ad essere consentite ma da sabato prossimo non potranno più essere organizzate nei centri storici e nelle zone commerciali.
Garantire i diritti di chi dissente, proteggendo però le attività economiche e la salute dei cittadini. E’ questo l’obiettivo delle nuove linee guida del Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese sulle manifestazioni contro il Green Pass obbligatorio. I cortei che ogni sabato invadono le strade di numerose città italiane continueranno ad essere permessi ma con modalità differenti. Sarà, infatti, vietato organizzare manifestazioni nei centri storici e nelle zone commerciali. I partecipanti dovranno tenersi a distanza dagli obiettivi sensibili e, a meno che non vi siano esigenze o garanzie particolari, potranno programmare solo sit in.
Le disposizioni sono state inviate a Prefetti e Questori e tutti i Comitati Provinciali delle città in cui sono stati chiesti permessi per scendere in piazza, già dal prossimo sabato, dovranno attenersi alle nuove regole.
Green Pass, aumento dei contagi dopo i cortei di Trieste
L’obiettivo delle nuove misure è la limitazione dei disagi alla viabilità e la salvaguardia dell’Ordine Pubblico. Nonché la tutela della salute dei cittadini, riducendo assembramenti e bloccando sul nascere la nascita di nuovi focolai Covid-19.
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Uno dei casi più evidenti in questo senso è stato quello delle manifestazioni di Trieste. Dove gli assembramenti dovuti allo sciopero dei portuali ha causato un netto incremento dei casi Covid-19. In più si considerino i disagi arrecati per il blocco della zona del porto e delle zone limitrofe. Per questo motivo il Prefetto Valerio Valenti ha vietato ogni tipo di manifestazione in Piazza Unità d’Italia.
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Valenti ha sottolineato proprio le situazioni di criticità per l’ordine e la sicurezza pubblica e l’incolumità delle persone con modalità che hanno messo a repentaglio il patrimonio urbano pubblico e privato. Anche con lancio di oggetti verso Palazzi tutelati dal Ministero della Cultura.