Durissimi scontri al confine tra Polonia e Bielorussia, con centinaia di migranti che si sono diretti verso la frontiera polacca per provare a entrare in Unione Europea. Le reazioni della comunità internazionale.
Migliaia di migranti si sono portati oggi al confine tra Bielorussia e Polonia, con il regime di Minsk che non si oppone e anzi incoraggia il loro tentativo di attraversare la frontiera. Forze della polizia e dell’esercito di Varsavia hanno respinto la folla di migranti, che ha provato a entrare nel territorio polacco nell’area di Kuznica Bialostocka. E’ il triste racconto di ciò che sta avvenendo al confine tra i due paesi, in uno scontro geopolitico giocato sulla pelle di persone provenienti soprattutto dal Medio Oriente che puntano a raggiungere migliori condizioni di vita in Europa.
“Siamo pronti a difendere la frontiera“, ha dichiarato il Ministro della Difesa polacco Mariusz Blaszczak. Varsavia ha nelle scorse settimana denunciato almeno 3mila attraversamenti illegali della frontiera tra i due paesi. Lo scontro rischia di polarizzare il dibattito sul tema dei migranti in Europa, aggiungendo anche il quadrante orientale come elemento di crisi oltre all’area mediorientale e a quella balcanica.
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Scontro Bielorussia-Polonia. Le reazioni
Duro il commento dell’Unione Europea sui fatti: “Questa è la prosecuzione del tentativo disperato del regime di Lukashenko di sfruttare le persone per destabilizzare l’Ue e i valori che sosteniamo“, ha affermato un portavoce. “Il regime di Minsk si comporta come un trafficante di migranti, e l’Europa prenderà posizione insieme“, ha dichiarato il portavoce del governo tedesco, Steffen Seibert.
Anche la Nato si è scagliata contro Minsk. “Chiediamo alla Bielorussia di rispettare il diritto internazionale. L’uso dei migranti come tattica ibrida da parte del regime di Lukashenko è inaccettabile“, ha dichiarato un funzionario dell’organizzazione. Da Manfred Weber, presidente del Ppe, è arrivata invece la richiesta all’Unione Europea di “ascoltare i paesi che vogliono recinzioni nelle aree di confine”.
Migranti, si polarizza ulteriormente scontro interno in Polonia
I fatti rischiano di esacerbare anche il duro scontro interno a Varsavia tra governo e opposizione, già fortemente acceso su temi come l’indipendenza della magistratura locale o l’accesso all’interruzione di gravidanza. L’ex premier polacco Donald Tusk ha detto che il governo conservatore di Diritto e Giustizia non è preparato ad affrontare la crisi migratoria. Inoltre, Tusk ha richiesto alla Nato dei colloqui tra Stati Membri come previsto all’articolo 4 del Trattato istitutivo del 1949. “La situazione della minaccia bielorussa riguarda tutta la frontiera est dell’Europa, tra cui due paesi Nato come Polonia e Lituania“, ha detto Tusk.
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Non ci sono però solo polemiche tra partiti, ma anche azioni di segno opposto interne alla società civile. Negli scorsi giorni sono partite diverse ronde, organizzate da parte di un’organizzazione nazionalista polacca, per catturare i migranti illegali riusciti a superare il confine per riportarli in Bielorussia. Iniziativa di tutt’altro segno rispetto a quelle portate avanti da ong e da molti polacchi, che portano assistenza ai migranti intrappolati nei boschi che segnano buona parte del confine lungo 180 chilometri tra i due stati dell’Europa orientale.