Tornano a salire i contagi Covid-19 e, con l’arrivo dell’inverno, il rischio che la situazione peggiori ulteriormente è alto. Il Governo corre ai ripari e studia la strategia per evitare nuove misure restrittive e fronteggiare la quarta ondata.
In queste ore si assiste ad un aumento dei positivi Covid-19 in tutta Italia. E con l’arrivo dei mesi invernali c’è il rischio che la situazione peggiori ulteriormente. Al momento il sistema sanitario regge. Anche perché in alcuni ospedali si stanno aumentando i posti letto e le terapie intensive, per non superare la soglia critica. Quasi 2 milioni di italiani ha già ricevuto la terza dose ma il Governo non intende abbassare la guardia. E studia nuove misure per affrontare al meglio la quarta ondata, che ormai sta investendo tutta l’Europa, ed evitare nuove chiusure. Sicuramente rimarrà l’obbligo di mascherina al chiuso come anticipato dal Ministro della Salute Roberto Speranza che insiste nel sottolineare anche la necessità di rispetto del distanziamento sociale. Nonostante in cinema e teatri non sia più richiesto.
Lo stato d’emergenza scade il 31 dicembre ma pare ormai chiaro che verrà prorogato. La Cabina di regia deciderà a ridosso della fine dell’anno. Ma è possibile che già a metà dicembre venga varato un provvedimento, o sia inserito un emendamento ad hoc in uno dei testi in discussione in Parlamento.
L’obbligo di Green Pass sul posto di lavoro e per accedere ai luoghi pubblici sarà allungato almeno fino alla prossima estate. Nell’ultimo periodo si era paventata la possibilità di ridurre la durata della certificazione verde a soli sei mesi. Ma sul punto il Governo non sembra propenso a cambiare politica. “Sebbene alcuni studi scientifici mostrino, nel tempo, un calo del titolo anticorpale nei soggetti vaccinati e una riduzione dell’immunità sterilizzante offerta dai vaccini, le evidenze a oggi disponibili indicano che i soggetti compiutamente vaccinati mantengono, rispetto ai soggetti non vaccinati, elevata protezione rispetto al rischio di essere contagiati. E, ancor più marcatamente, rispetto al rischio di sviluppare patologia grave. Con un’efficacia, secondo i più recenti dati dell’Istituto Superiore di Sanità, quantificabile nell’ordine del 97%. Grazie alla generazione e persistenza nel tempo di linfociti B e T di memoria che sono in grado di attivare una risposta immunologica adattiva protettiva rispetto allo sviluppo e progressione di forme gravi di patologia Covid-19“, aveva spiegato il Cts lo scorso 27 agosto.
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Il Commissario Francesco Figliuolo ha chiesto alle Regioni di accelerare nella somministrazioni di terze dosi. Per scongiurare il rischio di una “pandemia di non vaccinati”, che sta affliggendo alti paesi europei. Riaprendo gli hub che erano stati chiusi e coinvolgendo in maniera diretta i medici di base.
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Il Commissario Figliuolo ha, inoltre, chiesto che venga garantita la possibilità di accesso alla vaccinazione, direttamente presso gli hub, senza prenotazione. In più, medici e pediatri dovranno ricorrere in maniera sistematica alla “chiamata attiva”, convocando i soggetti che ancora non hanno ricevuto la terza dose di vaccino.
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