Ad Agosto era stato costretto a dimettersi per le crescenti polemiche e le sempre più forti pressioni, anche da parte del suo stesso partito, quello Democratico. Una settimana fa era poi arrivata la conferma di una denuncia presso il tribunale di Albany, la capitale dello stato di New York, per molestie sessuali. Adesso Andrew Cuomo, l’ex governatore dello stato di New York, torna a sperare che la vicenda si risolva con un nulla di fatto.
Il procuratore distrettuale di Albany ha infatti smontato le accuse che gli sono contestate. In una lettera scritta alla corte vengono gettati seri dubbi sui capi di imputazione mossi contro L’ex governatore. Cuomo era stato accusato di molestie da una donna, Brittany Commisso. Nella lettera si spiega come sia “potenzialmente difettoso” il ricorso presentato contro Cuomo. Un ricorso che avrebbe, secondo il procuratore distrettuale, vizi formali e sostanziali. Il testo, infatti, non sarebbe corredato, ad esempio, con la dichiarazione sotto giuramento della donna che si è proclamata vittima.
Sempre secondo il procuratore distrettuale, dalla dichiarazione di Brittany Commisso sarebbero state omesse delle parti di testimonianza che in qualche modo scagionerebbero lo stesso Cuomo. Nella lettera, inoltre, verrebbe accusato anche lo sceriffo della contea di Albany per aver proceduto nella deposizione del ricorso “unilateralmente e inspiegabilmente” senza essersi consultato con lo stesso procuratore distrettuale. Un passaggio importante per quanto riguarda la vicenda giudiziaria dell’ex governatore che sarebbe dovuta iniziare il prossimo 17 Novembre con la comparizione davanti alla Corte. Adesso slittata a Gennaio. Un cambio di programma che, nel frattempo, potrebbe permettere agli avvocanti dell’ex numero uno dello stato di New York di fare ancora più luce sulla vicenda.