Studi scientifici dimostrano che con il passare del tempo la protezione data dal vaccino diminuisce. Con la riduzione del numero di anticorpi le persone anziane, o con patologie, sono più soggette a rischio. Cosa c’è da sapere sul richiamo, o dose booster.
Sono diversi gli studi scientifici che hanno dimostrato che con il passare del tempo la protezione data dal vaccino tende a diminuire. Questo dopo 4/6 mesi dalla somministrazione. Con la riduzione del numero di anticorpi sono i fragili ad essere più esposti a rischio: persone anziane o con patologie. La terza dose è prevista, innanzitutto, per persone affette da particolari malattie, espressamente indicate dal Ministero della Salute: diabete, cirrosi, sclerosi multipla, obesità grave. Si fa con vaccini a Rna messeggero a distanza di sei mesi dalla seconda somministrazione.
Al momento la dose booster per chi è sano, ha meno di 60 anni, e non lavora nel settore sanitario, non è prevista. Il sottosegretario alla Salute Andrea Costa ha spiegato che la platea che riceverà la terza dose da dicembre sarà ampliata. E si procederà per classi di età. Poiché al momento si stanno vaccinando le persone sopra i 60 anni, serviranno circa 8 milioni di dosi per immunizzare gli over 50.
Vaccini, il booster con vaccino diverso
Per chi è stato inizialmente vaccinato con Astrazeneca, o con la monodose Johnson & Johnson, la regola prevede che il richiamo venga fatto con vaccini a Rna messaggero, Pfizer o Moderna. In tutte le Regioni è possibile prenotare, via internet o telefono, la somministrazione della terza dose. Il Commissario Straordinario per l’Emergenza Francesco Figliuolo ha detto ieri che in tutti gli hub deve essere consentito l’accesso diretto a chi vuole ricevere il richiamo.
LEGGI ANCHE >> Covid, Crisanti lancia l’allarme: “In Inghilterra la situazione è preoccupante”
Figliuolo ha inoltre chiesto la “chiamata attiva”, cioè la possibilità per le Regioni di convocare chi non ha ancora ricevuto la dose booster. Dopo la ricezione della terza dose il sistema del Ministero della Salute elabora un nuovo Green Pass, valido per un anno. Ancora da stabilire cosa succederà a coloro per i quali non è ancora previsto il richiamo. Una volta trascorsi 12 mesi dalla conclusione del ciclo vaccinali, in teoria, vedrebbero scadere il proprio Green Pass.