L’Organizzazione mondiale della Sanità ha lanciato l’allarme per la quarta ondata di Covid 19. E l’Italia si sta preparando. Mentre altri Paesi stanno già fronteggiando l’emergenza, nel nostro paese la situazione è ancora sotto controllo. A patto che la campagna vaccinale prosegua veloce. Su terza dose e situazione epidemica italiana in ESCLUSIVA a Free.it parla il virologo di Torino, Prof. Giovanni Di Perri.
L’epidemia in Italia corre, per ora però è sotto controllo. Lo hanno detto questa mattina il Ministro Roberto Speranza e il commissario per l’emergenza Figliuolo. Le autorità sanitarie italiane hanno consentito la terza dose per chi ha più di 60 anni, ma dalla prossima settimana il governo valuta anche un abbassamento della fascia d’età. Alle domande della redazione del quotidiano online Free.it, risponde il Prof. Giovanni Di Perri, virologo del Reparto di Malattie Infettive dell’Amedeo di Savoia di Torino.
Professore, come stanno andando le cose in Italia?
“La situazione in Italia è migliore degli altri Paesi europei. Abbiamo raggiunto una protezione vaccinale più alta, motivo per cui avremo un aumento. La terza dose va a innestarsi in un meccanismo già oliato. La nostra struttura vaccinale ha avuto una certa lentezza nel partire, ma adesso l’input sulla terza dose va su una macchina che sta lavorando già molto velocemente. Per cui sono molto ottimista”.
Quale potrebbe essere l’impatto della terza dose sulla popolazione?
“Guardando a chi l’ha già fatta prima di noi, la terza dose ha un rendimento piuttosto interessante. Cioè, è sproporzionato l’aumento di protezione rispetto alla prima e alla seconda dose. Sembra quasi che tre dosi siano quelle giuste a educare il nostro sistema immunitario contro il Covid. C’è uno studio israeliano, pubblicato un paio di mesi fa, che fa scuola. Mostra come nei soggetti oltre i 60 anni d’età, la terza dose garantisca un aumento della protezione dall’infezione di circa dieci volte, e dalla malattia grave di circa venti volte. Se questo è vero, e se auspicabilmente ciò si concretizza in una durata anche più lunga della protezione, allora questa terza dose potrebbe essere il passo decisivo verso una convivenza stabile con il virus. Da lì in poi, magari, calendarizziamo il ritmo e la destinazione delle dosi in una fase post-emergenziale. Speriamo di farla tutti il prima passibile”.
Covid, Di Perri a Free.it, “La curva si sta alzando”
Ora come ora, secondo lei, i numeri dell’epidemia sono preoccupanti?
“La curva si sta alzando. E’ chiaro, le scuole sono aperte, quasi tutte le attività sono al chiuso, siamo alle soglie dell’inverno. Le occasioni di contagio sono maggiori. Lo abbiamo visto sia dall’analisi dei numeri, sia da alcuni episodi come quelli di Trieste, della provincia di Padova. C’è qualche focolaio. C’è da sottolineare che i contagiati sono soprattutto non vaccinati, giovani, per cui il rischio che finiscano in ospedale è basso.
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La strada principale restano i vaccini?
“Se si vaccinassero tutti la situazione globale sarebbe decisamente accettabile. Per ora i ricoveri stanno aumentando poco. E’ la pressione ospedaliera che ci ha messo in difficoltà nelle prime fasi della pandemia ed è quella cui dobbiamo fare attenzione. Se le cose restano con questo equilibrio, possiamo superare tranquillamente anche la quarta ondata”.