Sui social network si continuano ad aggiungere segnalazioni rispetto a casi di molestie telefoniche nei confronti di donne. Partito da una denuncia di una studentessa pugliese, il caso sta assumendo un’estensione nazionale.
La Procura di Lecce ha aperto un’inchiesta dopo che più di 250 segnalazioni di molestie via telefono sono state effettuate da ragazze in tutta Italia. Le telefonate arrivano da parte di un finto ginecologo, che ha come obiettivo organizzare videochiamate con le ragazze. La prima a denunciare l’accaduto è stata Noemi de Vitis, 24enne studentessa salentina che ne ha parlato in un post sul suo profilo Instagram.
Il finto ginecologo agisce telefonando alle vittime, dimostrando di essere in possesso dei loro dati sanitari e di svolgere la professione in cliniche ginecologiche. Poi fa domande sulla vita sessuale delle vittime, e infine prova a organizzare videochiamate dove farsi mostrare genitali e biancheria intima delle ragazze. Come racconta la De Vitis in alcune storie Instagram, “Nessun medico chiederebbe mai di compiere una simile visita via Skype, nè chiederebbe informazioni intime o private in questo modo”.
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Molestie via telefono, l’invito a denunciare
Non è ancora chiaro se il molestatore sia davvero un finto ginecologo o se utilizzi dati sensibili ottenuti tramite il suo lavoro per compiere le molestie. Spaventa come secondo alcune testimonianze il molestatore è a conoscenza anche dell’esito di esami riservati delle vittime. Una tale violazione della privacy rischia infatti di minare la fiducia alla base del sistema sanitario.
Nel mentre, De Vitis ha annunciato l’avvio di un’azione legale collettiva e consigliato ad altre eventuali vittime di questo tipo di molestie telefoniche di rivolgersi al numero 1522. Loredana Capone, presidentessa del Consiglio regionale pugliese, ha espresso tutta la sua solidarietà alla ragazza impegnandosi a fare luce su quanto accaduto.
Sulla pagina Instagram della giovane è possibile trovare anche i contatti di avvocati e avvocatesse disposti a offrire supporto legale in materia su tutto il territorio nazionale. In un altro post Instagram, la studentessa ricorda che esistono alcune app, come Whooming e Cube Acr, che consentono di svelare le cifre dei numeri privati delle chiamate in arrivo. Non funzionano per le chiamate precedenti, però possono essere utili per le chiamate a venire. Inoltre, consiglia la De Vitis, registrare la chiamata può essere utile come prova per poter in seguito effettuare la denuncia.