Whirlpool, azienda multinazionale degli elettrodomestici, passa alle maniere forti nel suo confronto con gli operai dello stabilimento di Napoli. Consegnate le lettere di licenziamento, la risposta dei 320 lavoratori interessati.
“Le comunichiamo il recesso della nostra società dal rapporto di lavoro con lei intercorrente con effetto immediato al ricevimento della presente, esonerandola dal prestare attività lavorativa durante il periodo di preavviso contrattualmente a lei spettante“. Con questa formula la Whirlpool ha iniziato a comunicare ai lavoratori dello stabilimento di via Argine a Napoli -via lettere consegnate da ufficiali giudiziari – l’intenzione di procedere con la chiusura dello stabilimento. Oltre che con i conseguenti 320 licenziamenti.
Da 30 mesi è in corso uno scontro tra i lavoratori dell’azienda e la nota multinazionale degli elettrodomestici. Domani dalle ore 9 si svolgerà un’assemblea dei lavoratori che deciderà come procedere la mobilitazione. Dal canto suo, Whirlpool conferma la posizione che ha tenuto finora. Per i lavoratori licenziati c’è la possibilità di ottenere una buonuscita da 85mila euro. O in alternativa, di proseguire il lavoro trasferendosi però nel sito produttivo di Cassinetta di Biandronno, in provincia di Varese.
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“La multinazionale, dopo nemmeno sei mesi, si sottrae ad un accordo firmato con il governo ad un tavolo ministeriale, dimostrandosi senza valori, senza rispetto per cittadini, per i lavoratori e per le istituzioni“, si legge in una nota dei lavoratori della Whirlpool. “Quindici giorni fa, il ministro Andrea Orlando si impegnava allo stesso tavolo a garantire la continuità occupazionale dei lavoratori. Ieri, dopo poco piu’ di due settimane, non conferma l’impegno assunto e verbalizzato allo stesso tavolo“, conclude la nota.
Duri commenti anche da parte dei sindacati. “Va combattuto l’atteggiamento antisindacale dell’azienda e assicurata la continuità lavorativa ai licenziati“, afferma invece Nicola Ricci, segretario generale della Cgil Napoli e Campania. “Le lettere non ci intimidiscono e non ci fanno indietreggiare“, ha detto Michele Sgambati della Uil campana.
“Si tratta di un ennesimo atto di arroganza che arriva proprio mentre attendiamo la sentenza del Tribunale di Napoli, che dovra’ decidere sul ricorso da noi presentato in merito alla condotta antisindacale di Whirpool“, aggiungono Barbara Tibaldi e Rosario Racca della Fiom-Cgil, per cui “il Governo dovrà convocarci con i ministri del Lavoro e dello Sviluppo economico, i quali dovranno assumersi la responsabilità di costruire un percorso per dare continuità occupazionale alle lavoratrici e ai lavoratori di Napoli“.
Ai lavoratori Whirlpool hanno espresso sostegno anche Partito Democratico, Italia Viva e Movimento Cinque Stelle, che a vario titolo hanno chiesto al governo di intervenire per risolvere la controversia che dura ormai da circa 30 mesi. “La Whirlpool ha scelto di investire da altre parti violando accordi sindacali. Un governo autorevole rispetta i diritti di questi lavoratori e fa rispettare in Italia gli accordi sindacali“, ha commentato l’ex sindaco di Napoli Luigi de Magistris prima di definire “flaccido” l’atteggiamento sulla questione dell’esecutivo Draghi.
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