Relazione del Pentagono sugli armamenti nucleari cinesi. Il Pase ne avrebbe di più degli Stati Uniti. La notizia allerta le difese USA.
Il Pentagono ha scoperto e pubblicato un rapporto secondo il quale il governo di Pechino avrebbe deciso di espandere l’arsenale nucleare in maniera molto più veloce rispetto a quanto inizialmente previsto. La notizia è stata resa nota dal Washington Post che ha fornito altri dettagli sulla decisione di ridurre il divario con gli Stati Uniti.
Secondo il rapporto statunitense, la Cina potrebbe disporre di 700 testate nucleari entro il 2027, nel 2030 potrebbe addirittura superare le 1.000 unità. Si tratta di un arsenale molto più grande rispetto a quanto previsto dai vertici di Washington nel 2020.
LEGGI ANCHE >> Biden attacca, Putin risponde: lo scontro tra i politici è da brividi
Nucleare e riarmo in Cina, la scoperta degli Stati Uniti
Il rapporto annuale sulle capacità militari della Repubblica popolare cinese evidenzia come la Cina avrebbe deciso di: “Accelerare il ritmo ed essere in grado di avere a disposizione oltre 700 testate nucleari entro il 2027“, si legge sull’Agenzia Nova. La previsione del 2021 sarebbe maggiormente pessimistica rispetto a quella pubblicata nel precedente rapporto. In quel caso specifico si era parlato della possibilità, da parte della Cina, di raddoppiare l’arsenale atomico entro dieci anni: la partenza era di 200 testate nucleari.
Nel frattempo una fonte anonima del Pentagono sarebbe stata citata dal Washington Post per parlare del riarmo nucleare della Cina. “I cinesi sembrano aver deciso di andare in una direzione diversa: una volta avrei detto che stavano gradualmente incrementando le dimensioni dell’arsenale, ora sembrano cercare di portarlo a un livello diverso”, ha osservato la fonte anonima citata dal quotidiano statunitense. Secondo il funzionario americano, la Cina non dovrebbe competere con le attuali 3.750 testate nucleari degli Stati Uniti. L’attenzione per quanto accaduto resta comunque alta negli ambienti politici degli USA.