Antonio Conte riparte dalla Premier League, il Tottenham è pronto a scommettere su di lui. Il merito è di Daniel Levy, proprietario degli Spurs, chi è e come ha convinto l’ex tecnico nerazzurro.
Antonio Conte ha finito il proprio anno sabbatico: la chiusura anticipata del suo periodo di stasi è merito di Daniel Levy, imprenditore e proprietario del Tottenham: l’esperienza agli Spurs è nuova, perché fare il proprietario è diverso dal sostenere semplicemente un team, ma l’uomo nel calcio – o meglio, nello sport – c’è sempre stato perché prima dell’acquisto degli Spurs (di cui detiene l’85.5% delle quote) è sempre stato nel mondo delle telecomunicazioni presso la compagnia di investimenti ENIC che ha sempre curato gli ambiti di comunicazione e sport.
Due facce della stessa medaglia, quella che Forbes ha appuntato a Daniel Levy sul petto annoverandolo come uno fra i proprietari di club più ricchi nel panorama attuale. Gli Agnelli, per capirci, sono fuori dal podio. Lui lo ha solo sfiorato, ma comunque è lì a mettere pressioni alle grandi potenze del calcio internazionale. In Premier League non è approdato per semplice investimento, vuole fare le cose in grande e bene Levy, pronto a rivoluzionare tutto: l’esonero di Nuno Espirito Santo dimostra che il tempo degli esperimenti è finito. Servono contromisure drastiche, Antonio Conte è il primo tassello di un mosaico ben preciso: il fine ultimo è far diventare il Tottenham uno schiacciasassi non solo in campo.
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Tottenham, Levy ha le idee chiare: perché ha scelto Conte
La squadra deve diventare un brand credibile, più di quanto già non lo sia: basti pensare che nel 2019 ha fatto costruire lo stadio di proprietà, più di 62.000 spettatori la capienza, per far sì che gli introiti aumentassero esponenzialmente. Un investimento da un miliardo di sterline per Levy. Motivo per cui non c’è più tempo per fare da comparsa, il Tottenham deve diventare protagonista. L’accordo con Conte non è mai stato un problema: la reticenza era se coinvolgerlo effettivamente a progetto in corso – cosa che l’allenatore pugliese avrebbe evitato – oppure no.
I dubbi sono tramontati di fronte a un maxi ingaggio (15 milioni lordi all’anno) che va a sommarsi alla lauta buonuscita che l’ex nerazzurro continuerà a percepire dall’Inter. L’accordo sarebbe tramontato solo se Conte si fosse accordato con un club italiano. Così non è stato anche per questo motivo.
La palla, ora, torna a lui: chiamato all’ennesimo miracolo con nomi ancora da scegliere. Daniel Levy è pronto a guardare anche in Serie A. Kessiè, Barella, Lautaro Martinez solo alcuni degli obiettivi in lista. Parola d’ordine: vietato sbagliare, anche perché Levy – come impone la propria caratura – è il tipo di manager che non si fa problemi a cambiare in corsa. Le possibilità economiche non gli mancano, il coraggio di prendere decisioni importanti nemmeno: Espirito Santo docet. Conte è avvisato.