Potrebbero essere ancora dei mesi difficili per l’Italia a causa del Covid 19. Ma i lockdown sono ormai una opzione remota. Non ci cono più gli scenari passato, grazie ai vaccini. La situazione in Italia secondo il virologo Fabrizio Pregliasco.
La lotta dell’Italia al Covid 19 non è finita. Con l’incremento del numero dei malati e la curva dei contagi che si sta innalzando è necessario essere prudenti. A ribadirlo oggi è stato anche il virologo Fabrizio Pregliasco, secondo cui questo è il “colpo di coda” del coronavirus.
Come sottolineato anche dal Ministro Speranza ieri, dopo la riunione della Cabina di Regia delle Regioni, è fondamentale continuare a mantenere alta la guarda e a rispettare le principali misure di sicurezza: mascherina al chiuso o in luoghi affollati, disinfezione frequente delle mani. Purtroppo, come sta accadendo anche in altri Paesi, il quadro epidemiologico potrebbe peggiorare.
“Potrebbero esserci delle micro-zone rosse chirurgiche a seguito dell’aumento dei contagi di Covid-19, ma ipotesi di lockdown credo siano una extrema ratio remota“, ha spiegato Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università Statale di Milano. “Credo che se non emergeranno nuove pericolose varianti e se rimarremo prudenti, si possa scavallare il prossimo inverno. E spero sia l’ultima battaglia. Poi ci sarà una convivenza col virus”, ha detto ancora il virologo.
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Covid, colpo di coda del virus. Pregliasco: “ma i vaccini funzionano”
In Italia la situazione potrebbe essere molto migliore di quello che, invece, si sta prospettando in altre nazioni. In Slovenia, in Austria o in Russia, per esempio, dove il tasso di vaccinazione è molto basso. Nel nostra Paese abbiamo oltrepassato l’80% di cittadini vaccinati e si sta procedendo con le terze dosi. Con questo scudo, secondo i medici, dovremmo poter scongiurare criticità, soprattutto negli ospedali.
“I vaccini funzionano – precisa Pegliasco – Basti pensare che anche in Inghilterra, dove i dati sono altissimi, la proporzione dei morti è estremanente più bassa rispetto al passato. Questo ci fa ben sperare che si riesca ad assistere le persone che si ammalano senza stressare il servizio sanitari nazionale”.