Con i numeri dei positivi in salita, le manifestazioni di piazza veicoli di contagio e l’aumento del tasso Rt, si fa sempre più preoccupante l’ipotesi di una recrudescenza del Covid nel nostro Paese. Non solo i virologi, ma anche i politici lanciano l’allarme.
Non siamo ancora in emergenza, ma dobbiamo comunque mantenere alta l’attenzione, oltre che la mascherina. La curva del Covid da qualche giorno sta avendo una risalita preoccupante. Ad accorgersene non soltanto i virologi che giorno dopo giorno snocciolano numeri sempre più alti, ma anche la politica. Ministri, governatori, sindaci scendono tutti in campo, timorosi di una recrudescenza del virus, ma soprattutto di riportare gli ospedali e le terapie intensive in sofferenza, anche in vista della prossima ondata di influenza già annunciata come molto importante.
Ecco quindi che si moltiplicano gli annunci alla prudenza, ma soprattutto alla vaccinazione, anche della terza dose, ora non più consigliata solo agli immunodepressi e agli ultra ottantenni, ma anche ad una fascia più giovane d’età.
Il pensiero del presidente della Liguria va alla vaccinazione, ricordando che i ricoverati negli ospedali, nella sua regione sono tutte persone che non hanno fatto neanche una dose. “Il 100% dei ricoverati al San Martino di Genova non sono vaccinati. Questa resta una fase cruciale della pandemia, in cui l’Rt tende a salire (1,05 nella settimana dal 18 al 24 ottobre) ma con la Liguria che si attesta ancora in zona bianca grazie proprio alla nostra importante campagna vaccinale; gli ospedalizzati in area medica sono al 4%, quelli in terapia intensiva al 5%. L’incidenza media è di 40 casi ogni 100 mila abitanti (27 a Savona, 40 a Spezia, 62 a Imperia, 33 a Genova). Questo vuol dire che ora è il momento di vaccinarsi, con la prima dose chi non lo ha ancora fatto, con la terza chi ne ha diritto“.
Accento puntato sulla terza dose, per il presidente della regione Campania De Luca. Preoccupato per la situazione della sua regione, che registra molti casi, insiste sulla vaccinazione. “Sul Covid abbiamo una situazione preoccupante in Campania. Da due settimane contagi in aumento. La quinta ondata è alle porte. Dobbiamo prepararci a campagne di massa di vaccinazione con terza dose. Oggi ci sono 654 positivi, con un tasso di positivi del 5,23% rispetto ai tamponi fatti. Siamo la regione che fa più di ogni altra tamponi molecolari. È un dato che deve preoccupare. La metà di questi 654 positivi – aggiunge il governatore – sono persone non vaccinate. E quelli che vanno in ospedale o in intensiva sono quasi al 100% non vaccinati. Ma registriamo un altro 50% di questi positivi che sono vaccinati anche con doppia dose. Questo vuol dire che la capacità di protezione del vaccino si va esaurendo col passare dei mesi. Io ho fatto la terza dose venerdì scorso, e come vedete, toccando ferro, godo di ottima salute“.
Appello ai No Vax del sindaco di Napoli, affinché possano cambiare idea e decidere di vaccinarsi e rafforzare in questo modo la barriera contro il virus. “Faccio un appello a tutte le persone che non si sono vaccinate, perché è chiaro che, se oggi ci troviamo in una situazione di maggiore tranquillità rispetto all’epidemia, è proprio perché c’è stata una massiccia vaccinazione e abbiamo attraversato l’estate. Adesso, se la quantità di persone non vaccinate continua a essere alta, questo mette a rischio non solo la loro salute ma anche la salute degli altri. Mai come in questo momento abbiamo bisogno di rafforzare le vaccinazioni e fare in modo che soprattutto coinvolgano quelli che fanno parte delle fasce più fragili e più a rischio, quindi le persone più anziane e le persone che sono più sensibili al virus“.
Anche per Roberto Speranza, sono la vaccinazione e la terza dose i punti focali del suo appello, ricordando anche l’importanza dei presidi come le mascherine. “Dobbiamo continuare con la campagna di vaccinazione che è lo strumento fondamentale, e dobbiamo insistere ancora sulle prime dose: siamo arrivati all’86,2% che è un numero molto significativo ma dobbiamo ancora crescere. Inoltre dobbiamo accelerare la campagna sulle terze dosi che sono importanti per proteggere in modo particolare le persone più fragili. Siamo partiti con gli over 60 e con i fragili e dobbiamo insistere su questo terreno. La pandemia è ancora in corso, occorre massima attenzione e cautela. La mia richiesta è di continuare a usare quelle misure di precauzione a partire dall’utilizzo delle mascherine che considero decisivo“.
Un appello quello di Gentiloni, per unire le forze contro il Covid sia a livello politico che economico. “Gli ultimi diciotto mesi, hanno dimostrato che abbiamo chiaramente bisogno di mettere in atto una cooperazione strutturata tra i ministri della salute e delle finanze del G20. Per affrontare le future minacce sanitarie a livello globale, il momento di agire è adesso. Non possiamo perdere questa occasione“.
Un’intesa comune per mettere in sicurezza i cortei e le manifestazioni di piazze, che secondo la Serracchiani sono il vero problema per i contagi e le infezioni, come si è visto con i portuali di Trieste. “I cortei e gli assembramenti non possono trascinarci di nuovo nell’incubo dei contagi e degli ospedali in emergenza: le manifestazioni a ripetizione, senza cautele e senza l’uso delle elementari misure di protezione personale, stanno diventando un vero fattore di rischio per la popolazione e per le attività economiche. Occorre che le autorità locali e nazionali valutino provvedimenti intesi a mettere in sicurezza la salute della maggioranza dei cittadini, esposta deliberatamente a rischio da alcune migliaia di persone che vanno richiamate e messe di fronte alla loro responsabilità. La manifestazione del pensiero è libera ma deve essere espressa nei limiti delle norme di sicurezza dettate dall’epidemia. Nè ci si illuda che Trieste, ormai divenuta un vero e proprio focolaio, resti un’isola. Le persone che partecipano ammassate ai cortei, vanno e vengono anche da altre parti della regione e non solo, creando uno scambio pericoloso ed espandendo l’area in cui il Covid torna ad attecchire. Senza contare le centinaia di persone costrette alla quarantena per contatti con manifestanti positivi“.
Il pensiero, forse il più positivo di tutti, è quello di Matteo Salvini, leader della Lega: “La speranza è che con il primo gennaio ci sia la libertà di andare a lavorare senza restrizioni o certificati. Spero che con il 2021 si chiuda anche la necessità del Green Pass: anno nuovo, vita nuova. Mi auguro che i sacrifici richiesti con l’anno nuovo possano essere archiviati. Se il 90% degli italiani si vaccina non c’è più la necessità di porre limiti”.
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