E’ arrivata in Italia l’Aedes koreicus. O zanzara coreana. Difficile da debellare: non teme il freddo ed è capace di riprodursi molto rapidamente. Ne ha parlato il Direttore del Dipartimento di Medicina Molecolare dell’Università di Padova Andrea Crisanti in un’intervista al Corriere.
Non solo Covid-19. Su cui più volte, negli ultimi due anni, è stato consultato come uno dei massimi esperti. Il Direttore del Dipartimento di Medicina Molecolare dell’Università di Padova Andrea Crisanti intanto osservava il rapporto che l’essere umano intrattiene con altri tipi di virus. Studiando vettori complessi. Come la zanzara. Insetto tornato alla ribalta delle cronache per l’arrivo in Italia Aedes koreicus, la cosiddetta zanzara coreana. Segni particolari: non teme il freddo e si riproduce molto velocemente. Già nel 2011 la sua presenza era stata segnalata in provincia di Belluno, ora preoccupa la notizia di un suo ritorno in Lombardia.
“In passato si era registrata una presenza sporadica, ma negli anni si è verificato un processo di selezione, che ha portato alcuni tipi di zanzare, particolarmente adatti al clima e all’ambiente italiano, ad avvantaggiarsi. Possiamo far affidamento su ciò che vediamo, e dire che questo insetto ha espanso il suo areale”, ha commentato Crisanti. Che poi prosegue: “E’ sicuramente una cosa preoccupante, anche perché è una zanzara del gruppo Aedes, ovvero è potenzialmente in grado di trasmettere virus“, precisa.
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Zanzara coreana, quali sono i rischi
Il Direttore del Dipartimento di Medicina Molecolare dell’Università di Padova Andrea Crisanti spiega che la zanzara coreana può essere vettore di virus ma al momento i rischi per l’uomo sono bassi. “In Italia non esiste un tipo di virus degli animali che possa sfruttare questa zanzara come vettore, fortunatamente. Ma non è detto che la situazione resti invariata”, dichiara al Corriere.
L’Aedes koreicus può trasmettere encefaliti virali equine o encefaliti giapponesi, virus portati da animali, al momento non presenti in Italia. In rari casi può essere vettore di tenge e febbre gialla. Preferisce, come la zanzara tigre, ambienti abitabili e non ama, in genere, altitudini elevate. “Non la troveremo in montagna d’inverno. Può sopravvivere anche con la neve, come fanno altri tipi di zanzare, abituate a vivere in climi freddi solo sotto forma di uova. Basti pensare alla Lapponia, infestata da zanzare, le cui uova sopravvivono sotto la neve. Le coreane, invece, sopravvivono al freddo anche in forma di ciclo riproduttivo di adulti”, precisa Crisanti.
E per quanto riguarda la causa di una crescita così importante del numero di esemplari Crisanti non ha dubbi: “Dobbiamo tenere in conto che le zanzare sono in competizione tra loro, quindi può essere che, se in Lombardia la loro presenza è aumentata notevolmente, è perché abbiamo cercato di eliminare la zanzara tigre e questo ha generato uno spazio per la coreana“, conclude.