E’ stato risolto il problema che ha permesso la creazione di un Green Pass intestato ad Adolf Hitler, ma perfettamente funzionante. Il sito di Higt-Tech Dday.it ha spiegato qual è stato il problema.
Sembra che sia stata riparata la falla nel sistema europeo che emette in Europa Green Pass. Che qualcosa non funzionasse lo si è capito quando tra martedì e ieri sul web è circolata la foto di un certificato verde intestato ad Adolf Hitler. Falso, pensereste. E invece no, perché il QR era regolare e ufficialmente accettato da tutte le App che verificano la correttezza delle informazioni.
La notizia ha fatto il giro d’Europa. Soprattutto, si è diffuso il sospetto che come era stato realizzato un Green Pass autentico ma intestato a un personaggio del passato, possano essere stati emessi migliaia di altri certificati fasulli. Oggi si è chiarito quale sia stato il problema. Pare che non sia stato un hacker a entrare nel sistema rubando i codici di creazioni. A causare il problema è stata, invece, una mancata protezione della piattaforma che genera i documenti.
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Green Pass di Adolf Hitler, la spiegazione del sito hight-tech
Il principale sito di news della galassia dell’high-tech, Dday.it, ha spiegato cosa è accaduto. “A essere compromessa è stata l’interfaccia open-source utilizzata per accedere al server sul quale risiedono le chiavi per firmare il certificato generato. E’ stato un QR di preview, generato per verificare il codice, a essere stato emesso a nome di Hitler. Funziona ma ufficialmente non è mai stato emesso e quindi nessuno sa che esiste”, hanno spiegato gli esperti del sito.
Il problema adesso è stato risolto ma è impossibile sapere quanti falsi Green Pass siano stati emessi in queste ore. Se circoleranno per l’Europa, saranno regolarmente approvati dalle App di scansione, a meno che sul certificato non compaia un nome evidentemente finto.