Si rincorrono le notizie sulle possibili dimissioni di Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook. Il suo sarebbe un atto d’amore per salvare il social che ha creato, ma c’è chi in questo vede una mossa furba per salvare la faccia.
Nell’estremo tentativo di salvare il suo social network, Mark Zuckerberg sta pensando di lasciare Facebook. Una mossa quasi necessaria dopo lo scandalo sollevato dal Wall street Journal sui rischi sociali della condivisione dei contenuti sensibili da parte degli utenti. Tutto questo ha il nome di donna Frances Haugen. Attenzione però, nessuno scandalo sessuale o rivelazioni scottanti da coprire. Si tratta invece di una bolla molto più grossa che sta per esplodere e rischia di sbriciolare l’intero universo di Zuckerberg. Non solo Facebook ma anche da Instagram e Whatsapp.
Dell’argomento si è occupata Repubblica in un lungo articolo dove ha raccontato che nonostante sia dal 2019 che si rincorrono queste voci, oggi si è arrivati alla resa dei conti. Quanto al ruolo della donna, Frances Haugen, all’interno di Facebook non un semplice impiegato, ma un pezzo grosso. Era sbarcata su Fcbk nel 2019, c’è rimasta fino a pochi mesi fa, quando si è licenziata e ha presentato otto denunce alla Securities and Exchange Commission, l’ente che negli Stati Uniti si occupa di regolare l’andamento della Borsa.
Il suo “pentimento” e le rivelazioni su come abbia deciso di passare migliaia di documenti riservati al Wall Street Journal. La Haugen ha parlato poi al Congresso degli Stati Uniti, sono i temi che stanno per mettere alla porta il padre fondatore del social.
Zuckerberg, la mossa per salvare i suoi social
“Sono qui perché credo che i prodotti sviluppati da Facebook siano dannosi per i bambini, aumentino le divisioni e indeboliscano la democrazia. Il 32% delle ragazze adolescenti ha affermato che quando si sentivano male per il proprio corpo, Instagram le faceva sentire peggio“. Parole taglienti dette da Frances Haugen davanti ad una platea molto interessata come quella del Congresso degli Stati Uniti.
Oltre ai gravi problemi che i social porterebbero agli adolescenti, Haugen ha riferito anche delle diffusione dell’odio e della disinformazione che sarebbe stata agevolata, o comunque non bloccata da Facebook. Gli algoritmi che servivano proprio al controllo di queste parti, sarebbero stati disattivati dopo le elezioni dello scorso novembre. “Non appena sono finite le elezioni, hanno fatto marcia indietro per dare priorità alla crescita sulla sicurezza. Questo mi sembra davvero un tradimento della democrazia“. Ha spiegato la donna.
Alla luce di questi fatti, pur di salvare l’intera “baracca”, la maggioranza dei soci starebbe facendo pressioni affinché colui che avrebbe dovuto supervisionare e invece ha chiuso gli occhi, sia fatto fuori. Ovvero il creatore di tutto Mark Zuckerberg. Succederà? Difficile dirlo, in ogni caso sono in molti che pensano che questo possa essere anche un escamotage pensato proprio da lui, pur di salvare la faccia da uno scandalo che lo sta travolgendolo non solo nella sua veste di imprenditore, ma anche come personaggio pubblico.